ARTICOLI SULLA RELIGIONE CRISTIANA

lunedì 17 maggio 2010

GERUSALEMME:LA CAPPELLA DELL'ASCENSIONE

L'Ascensione del Signore nella tradizione siro-occidentale
Salì al cielo come primizia
by Manuel Nin

La piccola cappella dell'Ascensione a Gerusalemme, luogo dove la tradizione ricorda l'ascensione al cielo di Gesù.

Nel quarantesimo giorno dopo la Risurrezione la festa dell’Ascensione del Signore è attestata già in Eusebio di Cesarea intorno al 325; un secolo e mezzo più tardi Egeria parla di una celebrazione a Betlemme, e non sul Monte degli Ulivi da dove il Signore ascende in cielo e dove invece il raduno dei fedeli col vescovo nel luogo dell’Ascensione e la lettura del vangelo viene fatta la vigilia della Pentecoste. Per la festa, Gregorio di Nissa e Giovanni Crisostomo (e Agostino in ambito latino) hanno omelie.

La tradizione siro-occidentale collega molto strettamente l’Incarnazione, la discesa del Verbo di Dio, e la sua Ascensione: “Oggi il Cristo Dio si innalza dal monte degli ulivi fino al suo Padre glorioso. Oggi gli angeli fanno conoscere agli apostoli il grande mistero della seconda venuta di Cristo. Noi lo vedremo coi nostri occhi di carne”. Cristo, salendo in cielo con l’umanità assunta da noi, la fa entrare nel luogo santo, la glorifica e la porta nel paradiso: “Tu sei entrato nel Santo dei santi e hai preso possesso della dimora non fatta da mano d’uomo. Salendo in cielo ci hai aperto le porte che Adamo nostro primo padre ci aveva chiuso in faccia. Ci hai fatti sedere alla destra di tuo Padre, e gli hai fatto un dono che non può rifiutare, il corpo umano che avevi preso da noi”.

Tutti noi redenti, portati con Cristo in cielo, diventiamo offerta al Padre. Questo è un aspetto che si ritrova molto chiaramente nella tradizione siro-orientale, che, chiudendo l’anno liturgico con le quattro domeniche della “dedicazione della Chiesa”, sottolinea come la comunità dei redenti dal sangue di Cristo viene presentata e offerta al Padre come corona dell’anno liturgico nel momento della sua piena glorificazione.

Nei testi liturgici si rilegge il salmo 23: “Quando gli spiriti celesti ti videro innalzarti in cielo con un corpo vero, furono stupefatti e cominciarono a domandarsi l’un l’altro: Chi è questo Re della gloria che viene da Edom? È il Signore potente, il Signore vincitore in battaglia. Alzatevi porte antiche, apritevi porte eterne perché entri il Re della gloria”. La salvezza operata dal Signore viene presentata nel vespro dalla sua Incarnazione fino alla sua Ascensione: “Tutti noi, tuoi servi, riscattati dal tuo sangue prezioso, proclamiamo davanti alle schiere celesti: Benedetto sei tu, che ti sei abbassato per innalzarci dalla nostra umiliazione”. Inoltre i testi sottolineano l’attesa della seconda venuta di Cristo e fanno una lettura cristologica di Isaia (61, 3): “Chi è questo re della gloria che giunge da Edom, cioè dalla terra, e i suoi vestiti sono macchiati di sangue, del sangue del corpo che si è rivestito? Perché i suoi vestiti sono rossi come quelli di chi calca il vino? Il Figlio di Dio si è incarnato, si è rivestito il corpo della nostra umanità. Ha sofferto la croce, la morte e la sepoltura, è risorto ed è salito al cielo”.

La liturgia siro-occidentale sottolinea che nel Monte degli Ulivi è la Chiesa tutta a essere radunata, mentre il collegamento con la seconda venuta di Cristo e la dimensione ecclesiologica della festa sono nell’icona dell’Ascensione. L’immagine è divisa in due parti ben distinte: nella parte superiore c’è Cristo assiso su un trono, immobile nella sua gloria, sostenuto da due angeli. Nella parte inferiore c’è la Madre di Dio e gli apostoli. Dall’Ascensione fino al suo ritorno Cristo presiede la Chiesa, formata dalla Madre di Dio orante e dagli apostoli.

L’Ascensione di Cristo sigilla quindi la riconciliazione tra il cielo e la terra. Come sottolinea un testo in forma di dialogo o disputa (genere letterario molto familiare alla tradizione siriaca), testo che non fa parte della liturgia ma che ne riassume il mistero. Cielo e terra disputano tra di loro e il mistero della redenzione di Cristo riporta la pace: “Il cielo dice: In me c’è il Regno e gli angeli; e la terra dice: In me le Chiese e i giusti. Il cielo dice: In me ci sono mille e diecimila che stanno davanti al suo trono; e la terra dice: In me le assemblee e le generazioni che stanno davanti alla sua croce. Il cielo dice: In me il trono da cui esce fuoco; e la terra dice: In me l’altare dalla cui bontà esce la salvezza. Il cielo dice: In me le nuvole che portano le piogge che non hanno bisogno di fontane; e la terra dice: In me la Vergine che ha concepito senza uomo. Il cielo dice: In me il fiume di fuoco che rischiara coloro che lo guardano; e la terra dice: In me il calice della salvezza che risuscita coloro che ne bevono. Dice il cielo alla terra: Noi siamo due fratelli, non dobbiamo lottare poiché i nostri abitanti sono fratelli”.

Efrem il Siro collega nei suoi inni la discesa di Cristo nell’Ade e la sua glorificazione in cielo: “Come un chicco di grano cadde nello sheol, e salì come covone e pane nuovo. Dal legno discese come frutto e salì al cielo come primizia. Beata sei tu, o Betania: il monte dell’arca ed il monte Sinai ti invidiano; non da loro ascese il Signore delle altezze, ma da te ascese. Tu hai visto il suo cocchio glorioso, la nube che chinò la sua altezza verso l’Umile che aveva iniziato a regnare in alto e in basso”.


http://www.bibbiablog.com/2010/05/16/sali-al-cielo-come-primizia/

GESU' ASCENDE IN CIELO

STUDIO BIBLICO









GESU' ASCENDE IN CIELO

A cura di Simone Oren esperto in Sacre Scritture

Atti degli Apostoli - Capitolo 1,1-14


[1]Nel mio primo libro ho gia trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio

[2]fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo.

[3]Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando

del regno di Dio. [4]Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,

ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre «quella, disse, che voi avete udito da me:

[5]Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni».

[6]Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?».

[7]Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta,

[8]ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme,

in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra».

[9]Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo.

[10]E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero:

[11]«Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo,

tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».

[12]Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato.

[13]Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso,

Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo.

[14]Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.

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UN MESSAGGIO PER NOI



"Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà
nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo" (Atti 1:11);
"Allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal
principio del mondo fino ad ora né mai più vi sarà. E se quei giorni non
fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti
quei giorni saranno abbreviati. E allora apparirà nel cielo il segno del
Figlio dell'uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e
vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e
grande gloria" (Matteo 24:21-22,30; leggi tutto il capitolo 24 di Matteo, è
molto pertinente!);
"Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo
hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui"
(Apocalisse 1:7);
"Poi il Signore si farà avanti e combatterà contro quelle nazioni, come egli
combatté tante volte nel giorno della battaglia. In quel giorno i suoi piedi
si poseranno sul monte degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a
oriente, e il monte degli Ulivi si spaccherà a metà, da oriente a occidente,
tanto da formare una grande valle; metà del monte si ritirerà verso
settentrione e l'altra metà verso il meridione. Voi fuggirete.Il Signore, il
mio Dio, verrà e tutti i suoi santi con lui. In quel giorno non ci sarà più
luce; gli astri brillanti ritireranno il loro splendore. Sarà un giorno
unico, conosciuto dal Signore; non sarà né giorno né notte, ma verso sera ci
sarà luce" (Zaccaria 14:3-7);
...ci sono ancora molti altri riferimenti sul ritorno di Gesù.

Citazioni Bibbia Cei



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