ARTICOLI SULLA RELIGIONE CRISTIANA

venerdì 26 dicembre 2008

CATTOLICI E VATICANO CONTRO LA MADRE DI GESU'

MUSICAL " MARIA DI NAZARET UNA STORIA CHE CONTINUA..... " DI M.P.LIOTTA OVVERO
IL COMPLOTTO CATTOLICO CONTRO MARIA SANTISSIMA COLEI CHE HA PORTATO IN GREMBO L'ALTISSIMO DIO ONNIPOTENTE.

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

I CATTOLICI VATICANO COMPRESO SONO CONTRO LA SANTA VERINE MARIA E LE HANNO FATTO UN MUSICAL BLASFEMO

In questo musical vedrete la S.V.Maria come mai l'avete vista, non solo canta ma fa danza classica-moderna
e perfino mima i rapporti sessuali con Giuseppe e fa salti accrobatici.
Non è tutto Maria non è la candida e pura fanciullina dei Vangeli piena di grazie, e protetta dall'Altissimo,
no, è una fornaia di Nazaret che è coinvolta con Barabba un trafficante d'armi che la vuole sedurre.
Ultimamente Barabba lo troviamo spesso in racconti, e romanzi ed eresie, ma qui è davvero fuori luogo.
Quindi Maria secondo Maria Pia Liotta è una donna profana e popolana senza purezza.
I testi del Musical sono stati visionati ed accettati dal mariologo Padre Stefano De Fiores e don Antonio Tarzia direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo.
Il Musical è patrocinato dal Vaticano; con sostenitori entusiasti e patricinatori: il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, i Pontifici Consigli delle Comunicazioni sociali e della Cultura
e il presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Claudio Maria Gelli. Qindi le autorità Vaticane approvano la dissacrazione della S.S. V.Maria.
Ormai è chiaro a tutti che in Vaticano regna Satana.
Noi credenti non abbiamo bisogno di Musical falsi blasfemi, per conoscere la S.V.Maria ci bastano i Vangeli veri e sacri.
Domanda e riflessione la S.S.V.Maria tutta pura e santa è daccordo con questo Musical blasfemo,falso e disscrante su di lei ?
E Gesù cosa ne pensa?



http://groups.google.com:80/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

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MUSICAL MARIA DI NAZARET

Ecco le prime notizie sul musical Maria di Nazareth - Una storia che continua... Lo spettacolo è stato presentato nell'aula Giovanni Paolo II presso la Santa Sede.

L'anteprima mondiale si è già tenuta nell'aula Paolo VI, è la prima volta che il Vaticano patrocina un evento del genere.

L'opera è totalmente dedicata alla figura di Maria, mettendone in risalto la quotidianità, la sua dimensione di donna e madre in primis, ma anche madre di Dio.

Dopo la Divina Commedia, anche la Chiesa ha deciso che il teatro, forma di comunicazione primordiale, può essere una buona forma per evangelizzare e diffondere la Buona Novella...


TITOLO MUSICAL: Maria di Nazareth - Una storia che continua...
ANTEPRIMA MONDIALE: 17 giugno 2008
LUOGO: Aula Paolo VI
ORARIO: 19:30

CAST TECNICO
Ideazione: Maria Pia Liotta
Regia: Maria Pia Liotta
Libretto: Adele Dorothy Ciampa, Maria Pia Liotta
Musiche: Stelvio Cipriani
Coreografia: Salvator Spagnolo
Supervisione coreografica: Luciano Cannito
Scenografia: Antonella Luberti
Costumi: Giuseppe Tramontano
Produzione: AIRAM - Cultura e Comunicazione

ORCHESTRA: Teatro "Francesco Cilea" di Reggio Calabria

CAST ARTISTICO (attori principali)



Maria di Nazareth - Alma Manera (nella foto)
Angelo - Antonello Angiolillo
Diavolo - Marco Gandolfi Vannini
Gesù - Raffaele Latagliata
Giuseppe - Daniele Gatti
Elisabetta - Concetta Ascrizzi
Barabba - Giuseppe Cartellà

SITO UFFICIALE: www.mariadinazarethmusical.com



Audio-intervista a Marco Gandolfi Vannini qui

http://housetv.forumcommunity.net/?t=17236490



“Maria di Nazareth, una storia che continua…”,

Concedendo qualche licenza poetica alle vicende della Vergine, senza snaturare tanto meno svilire le Sacre Scritture, grazie alla supervisione teologica di padre Stefano De Fiores (studioso mariano) e di don Antonio Tarzia (direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo), il profilo che emerge dal velo di tessuto grezzo di questa creatura è quello di una donna chiamata a un grande compito: partorire il figlio di Dio e donarlo per la salvezza dell’umanità come eucaristia del mondo.


Dall’8 dicembre al prossimo 31 maggio a Cinecittà lo spettacolo musicale ispirato alla madre di Gesù
L’annunciazione dell’Angelo, la passione di Gesù e l’ascensione al cielo. Sono i tre momenti cardine del musical Maria di Nazareth - Una storia che continua spettacolo che debutta lunedì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione nel teatro tenda «La casa di Maria». Una struttura di 2700 posti appositamente costruita a Cinecittà (via Vincenzo Lamaro) per ospitare, fino al 31 maggio 2009, un musical di richiamo mondiale. Lo spettacolo, prodotto da Airam e musicato dal maestro Stelvio Cipriani, è stato presentato in prima mondiale a giugno nell'Aula Paolo VI della Santa Sede davanti a ottomila persone, e nasce da una suggestione della regista Maria Pia Liotta, (autrice del libretto insieme con Adele Dorothy Ciampa, nonché mamma della protagonista, la cantante attrice Alma Manera) la quale, ispirata dalla figura della Santa Vergine - la donna più famosa della storia dell’umanità, messaggera di pace, speranza e amore - ha pensato di attualizzare la vicenda partendo dalla storia di Maria vista come semplice donna terrena. Prima figlia, poi sposa e infine madre. Concedendo qualche licenza poetica alle vicende della Vergine, senza snaturare tanto meno svilire le Sacre Scritture, grazie alla supervisione teologica di padre Stefano De Fiores (studioso mariano) e di don Antonio Tarzia (direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo), il profilo che emerge dal velo di tessuto grezzo di questa creatura è quello di una donna chiamata a un grande compito: partorire il figlio di Dio e donarlo per la salvezza dell’umanità come eucaristia del mondo.
Un semplice cono di luce, un segmento di voce, proiezione di filmati e scenografie imponenti. Dosando questi ingredienti alla spiritualità del libretto, il musical prova a mantenere in equilibrio l’umanizzazione di Maria con la grandezza del suo mistero. Per la prima volta su un palcoscenico la protagonista infatti è Maria di Nazareth, interprete «umanizzata» della storia su cui si fonda il Cristianesimo: Maria la bella fornaia ebrea che impasta il pane, che respinge le avance del diabolico Barabba (un venditore di armi) e si innamora del mite Giuseppe. Nel ruolo di colei che accetta benedicente la volontà di Dio e partorisce il Salvatore consapevole della gravità e dell’importanza del suo compito, c’è Alma Manera, voce intensa e forte presenza scenica. Con lei, protagonista con Carla Fracci nel 2005 in Nozze di sangue di Garcia Lorca, regia di Beppe Menegatti, c’è un cast di 40 giovani attori e 12 ballerini coordinati da Luciano Cannito.
Suggestive le scenografie, che riproducono i luoghi in cui Maria ha vissuto - dal cortile di casa di Anna e Gioacchino, dove da bimba Maria assiste alla preparazione del pane per la celebrazione del Kiddush, al Tempio in cui Gesù adulto entra per insegnare le Scritture - e un plauso ai costumi, riprodotti con attenzione filologica da Rosanna Grassia, e all’immagine grafica di Maria affidata allo scultore Silvio Amelio.

© SOCIETÀ EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=311387&PRINT=S

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Un’idea audace, complessa, carica di responsabilità. “Che non mi ha fatto dormire la notte” confessa la regista Maria Pia Liotta, con la voce emozionata. Già, perché portare sul palcoscenico la donna più famosa del mondo, madre di Gesù e simbolo stesso della fede cattolica, non è cosa facile. Tanto più se la scelta artistica ricade sul genere del musical, e la protagonista femminile incaricata di interpretare l’augusto ruolo splende nella sua femminilità di donna del sud.

Eppure tra i più incoraggianti sostenitori di questa missione artistica ci sono proprio gli ambienti vaticani, che hanno ospitato l’anteprima mondiale di “Maria di Nazareth, la storia continua…” lo scorso 17 giugno nella sala Paolo VI. E non solo si dicono entusiasti, appoggiando con convinzione il progetto, ma sono tra gli alti patrocinatori della produzione artistica, che ha visto coinvolti, tra gli altri, il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, e i Pontifici Consigli delle Comunicazioni sociali e della Cultura.

Dello stesso avviso anche il presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Claudio Maria Gelli, che ha ricordato come questo musical ben rappresenti la storia che continua “perché Maria è una realtà, una persona che ci accompagna nella vita, e una donna che cammina al nostro fianco con le movenze e le problematiche di una donna del nostro tempo. Auguro allo spettacolo un grande successo – ha aggiunto –e andiamo avanti con fiducia e profonda gioia”

E per essere certi di non sbagliare, regia, produzione e attori in scena si sono avvalsi di un contributo speciale: quello di padre Stefano De Fiores, teologo e fra i massimi esperti in Italia di mariologia, intervenuto anche lui con emozione alla presentazione di stamani. E che ha assistito, passo dopo passo, ad ogni fase di sviluppo del musical, per accertarsi che la creazione non prendesse il sopravvento o, per usare le sue stesse parole, “perché l’umanizzazione resa di Maria non la spogliasse del suo mistero”, come è giusto che sia per ogni soggetto di culto.
Il progetto, frutto dell’incontro tra la regista Maria Pia Liotta (che è anche la madre della protagonista, Alma Manera) e Adele Dorothy Ciampa, che insieme a lei ha scritto il libretto, è co-organizzato dal Comune di Roma.
E proprio per la particolarità e l’importanza del tema trattato, il musical non poteva essere presentato su un palco qualsiasi della capitale italiana. È per questa ragione che il debutto a Roma, dove lo spettacolo arriverà in prima nazionale, non solo coinciderà con la festa dell’Immacolata, il prossimo 8 dicembre, ma su un palco costruito su misura per l’occasione. Il Teatro tenda “Casa di Maria”, struttura capace di ospitare 2.700 spettatori all’interno del complesso di Cinecittà. Resterà in programmazione sino a maggio, per partire poi alla volta dei palcoscenici mondiali. Nessuna data certa per il momento ma tanti desideri. Quello che “Maria di Nazareth…la storia continua” giri il mondo “è solo un sogno, ma come dimostra questo musical a volte i sogni si avverano”, ha concluso emozionata la regista.
Cecilia Dalla Negra

Ultimo aggiornamento ( martedì 02 dicembre 2008 ) http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Maria-di-Nazareth-la-storia-continua...-in-arrivo-il-musical-delle-Sacre-Scritture.html

domenica 21 dicembre 2008

LA NOTTE DI NATALE E LA COMETA


STUDIO BIBLICO

LA NOTTE DI NATALE E LA COMETA

A cura di Giuliano Lattes e Martino Gerber studiosi biblisti

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VANGELO SECONDO SAN LUCA : 2, 1-20


LA NOTTE DI NATALE

2,1In quel tempo l'imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell'impero romano. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, ciascuno nel proprio luogo d'origine.
4Anche Giuseppe partì da Nàzaret, in Galilea, e salì a Betlemme, la città del re Davide, in Giudea. Andò là perché era un discendente diretto del re Davide, 5e Maria sua sposa, che era incinta, andò con lui.
6Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire, 7ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.

Gli angeli portano l'annunzio ai pastori
8In quella stessa regione c'erano anche alcuni pastori. Essi passavano la notte all'aperto per fare la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro, la gloria del Signore li avvolse di luce ed essi ebbero una grande paura. 10L'angelo disse: "Non temete! Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: 11oggi per voi, nella città di Davide, è nato il Salvatore, il Cristo, il Signore. 12Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia".
13Subito apparvero con lui molti altri angeli. Essi lodavano Dio con questo canto:
14"Gloria a Dio in cielo
e sulla terra pace per quelli che egli ama".
Poi gli angeli si allontanarono dai pastori e se ne tornarono in cielo.
15Intanto i pastori dicevano gli uni agli altri: "Andiamo fino a Betlemme per vedere quel che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere". 16Giunsero in fretta a Betlemme e là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia. 17Dopo averlo visto, fecero sapere ciò che avevano sentito di questo bambino. 18Tutti quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono di quello che essi raccontavano. 19Maria, da parte sua, custodiva il ricordo di tutti questi fatti e li meditava dentro di sé. 20I pastori, sulla via del ritorno, lodavano Dio e lo ringraziavano per quel che avevano sentito e visto, perché tutto era avvenuto come l'angelo aveva loro detto.


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VANGELO SECONDO SAN MATTEO: 2, 1-12



LA COMETA
2,1Gesù nacque a Betlemme, una città nella regione della Giudea, al tempo del re Erode. Dopo la sua nascita, arrivarono a Gerusalemme alcuni uomini sapienti che venivano dall'oriente 2e domandarono: "Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei Giudei? In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo".
3Queste parole misero in agitazione tutti gli abitanti di Gerusalemme, e specialmente il re Erode. Egli, appena lo seppe, 4radunò tutti i capi dei sacerdoti e i maestri della Legge e domandò loro:
- In quale luogo deve nascere il Messia?
5Essi risposero:
- A Betlemme, nella regione della Giudea, perché il profeta ha scritto:
6Tu Betlemme, del paese di Giudea,
non sei certo la meno importante tra le città della Giudea,
perché da te uscirà un capo
che guiderà il mio popolo, Israele.
7Allora il re Erode chiamò in segreto quei sapienti e si fece dire con esattezza quando era apparsa la stella. 8Poi li mandò a Betlemme dicendo: "Andate e cercate con ogni cura il bambino. Quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a onorarlo".
9- 10Ricevute queste istruzioni da parte del re, essi partirono. In viaggio, apparve ancora a quei sapienti la stella che avevano visto in oriente, ed essi furono pieni di grande gioia. La stella si muoveva davanti a loro fino a quando non arrivò sopra la casa dove si trovava il bambino. Là si fermò.
11Essi entrarono in quella casa e videro il bambino e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e lo adorarono. Poi aprirono i bagagli e gli offrirono regali: oro, incenso e mirra.
12Più tardi, in sogno, Dio li avvertì di non tornare dal re Erode. Essi presero allora un'altra strada e ritornarono al loro paese.

Citazioni Bibbia Tilc

http://www.bibbiaedu.it/interconfessionale_note/nt/vangeli/index.html



http://groups.google.com/group/studio-biblico?hl=it

venerdì 19 dicembre 2008

UN ALTRO ROMANZO BLASFEMO CON GESU' GAY

PRESTO IL GESU' GAY DI FREY
Mitomane da classifica
giovedì 18 dicembre 2008 , di Il Riformista



Il terzo Testamento. Il libro, per ora in fase di lavorazione, si incentra sull'ipotetica figura del Messia a spasso per la New York di oggi. Per cosa pregherebbe? Come vivrebbe? E con chi? Un'opera provocatoria nel solco del revival fantacristiano, da Dan Brown a Michael Faber, passando per Jeffrey Archer.





di Antonello Guerrera

Dopo il Vecchio e il Nuovo, i cristiani dovranno attendersi un terzo Testamento. Anzi, come si chiamerà con tutta probabilità, il «Testamento finale della Sacra Bibbia», ultimo atto di una stravagante trilogia ideata dallo scrittore americano James Frey, destinato a generare controversie ancor prima della pubblicazione. Perché, come ha candidamente dichiarato lo scrittore a The Rumpus.net, il Testamento finale per ora è solo un progetto. Pratica, quella di iniziare la gestazione di un libro con strutture predefinite, sconosciuta a Frey. Ma è evidente che l'audacia del progetto richiede precisione e coerenza infallibili. A differenza dei suoi recenti e nebulosi trascorsi letterari, su quel flebile confine tra fiction e realtà.

Già, perché non è la prima volta che Frey desta scalpore. Nel 2003 era stato protagonista di una vicenda poco edificante dopo la pubblicazione del suo In un milione di piccoli pezzi. Libro autobiografico di grande intensità stilistica, tra le dipendenze da alcool e droga, la riabilitazione in una clinica del Minnesota e gli incontri con la futura ragazza Lilly e l'amico Leonard - che sarà poi trampolino di lancio del seguito Il mio amico Leonard o una vita ricostruita, altro libro di memorie apparentemente inappuntabili.

A circa tre anni dalla pubblicazione del "Milione" americano, tuttavia, la credibilità di Frey subì un duro colpo. Il sito The Smoking Gun smontò diversi passaggi drammatici e, come si evinse successivamente, gonfiati della vita dell'autore - sulla falsariga dei casi Margaret B. Jones, David Leavitt o alla vicenda Irving-Hughes alla base de L'imbroglio. Per esempio il James del libro, strafatto di crack, viene arrestato per un incidente stradale con dei poliziotti, per poi resistere violentemente agli ufficiali e finire in carcere per tre mesi. In realtà, come evidenziato dallo Smoking che recuperò gli atti della polizia, lo scrittore venne trattenuto per sole cinque ore e mostrò un comportamento conciliante. Due versioni non proprio combacianti che portarono al centro delle polemiche Frey e l'editore Random House, accusati di falso anche da Oprah Winfrey - che aveva inserito il "Milione" nella sua lista letteraria Oprah's Book Club. La Random, tra l'altro, oltre a corredare le nuove copie con una nota di scuse dell'autore, si impegnò addirittura a rimborsare i lettori offesi dalle rivelazioni di scottante non veridicità - offerta che però implicava l'improbabile conservazione dello scontrino d'acquisto da parte del cliente. Il tutto per un libro non interamente autobiografico come annunciato in precedenza, ma che, come i successivi, ebbe un grandissimo successo scalando le classifiche di New York Times e Amazon.

Stavolta, invece, Frey ha generato scalpore addirittura prima della pubblicazione del suo Testamento, dichiarando che l'opera si incentrerà sulla figura di Gesù Cristo trapiantata nei tempi moderni, nei quali, «grazie alla tecnologia, abbiamo la potenza di Dio nelle nostre mani». «Il libro si incentrerà sull'ipotetica figura del Messia a spasso per la New York di oggi. Per cosa pregherebbe? Come vivrebbe? E con chi?» si chiede lo scrittore. Pensato, detto, fatto, la risposta di Frey recita che Cristo vivrebbe quasi certamente con una prostituta, non condannerebbe gay e lesbiche, ma anzi sarebbe favorevole al loro matrimonio. Ma se Gesù avrà nel suo libro una connotazione quantomeno diversa da quella ufficiale, che ne sarà di Giuda trasposto nella nostra società? «Giuda sarà sempre lo stesso di duemila anni fa. Un egoista che pensa a sé stesso prima che all'umanità intera, che considera il denaro più importante dell'amore».

Un esperimento quello di Frey che s'immerge nel solco dei revival biblico-cristiani che hanno destato roventi polemiche negli ultimi tempi, dal Codice da Vinci di Brown, al Vangelo secondo Giuda di Beniamino Iscariota di Jeffrey Archer sino alle ultime apparenti parole di Gesù in punto di morte ne Il vangelo del fuoco di Michael Faber, solo per citarne alcuni. Ultimissimo nell'occhio del ciclone dei fedeli cristiani è finito il poeta e regista gallese Patrick Jones per i suoi versi sessuali su Gesù e Maria Maddalena tratti dalla sua raccolta Darkness Is Where the Stars Are. Ma lo scrittore del terzo Testamento non sembra essere troppo spaventato dai suoi potenziali detrattori: «Se il libro è figo, interessante ed emozionante, allora alza il tuo dito medio e sbandieralo a tutti», Frey dixit.





18/12/2008
http://www.gaynews.it/view.php?ID=80184

IL VANGELO SECONDO PILATO DI SCHMITT E' UNA IMPERDONABILE BESTEMMIA CONTRO GESU'

CENTRO ANTI-BLASFEMIA


IL VANGELO SECONDO PILATO DI ERIC EMMANUEL SCHMITT
SAN PAOLO EDIZIONI 2002

Riflessione di Simone Oren esperto nelle Sacre Scritture

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IL VANGELO SECONDO PILATO DI SCHMITT E' UNA IMPERDONABILE BESTEMMIA CONTRO GESU'
E LE SACRE SCRITTURE

Il Gesù di Schmitt pecca, scambia Dio con Satana, ha come maestro Giuda sapiente e colto.
Giuda il diavolo trasformato in Santo Profeta ispirato da Dio........sic !
Il Gesù di Schmitt, non crede ai miracoli che fa, crede che sono fenomeni naturali,
e si continua a bestemmiare lo Spirito Santo.
Il Gesù di Schmitt non accetta di morire per adempiere le Sacre Scritture
e la volontà del Padre, ma accetta di morire per una scommessa fatta
con la sua guida spirituale Giuda, poi non basta nemmeno la sfida,
e quindi accetta di morire credendo in se stesso e non in Dio.

Gesù di Schmitt è così umanizzato e peccatore che perfino prende in giro una fanciulla,
prima se la fidanza e poi perché non va daccordo la lascia,
questo è contro i costumi ebraici, (chi scrive è di origine ebraica), il fadnzamento allora
equivaleva al matrimonio, per lasciare la fidanzata occorreva il ripudio, cioè il divorzio,
concesso solo per gravi motivi, anche se alcuni rabbini erano più maschilisti e volevano il ripudio facile,
in pratica lo sposo se la doveva vedere con il suocero ed i cognati.
Comunque sappiamo che Gesù è contro il divorzio, e perfino vuole che noi ci faciamo eunuchi,
cioè restiamo vergini per il Regno dei Cieli, figuriamoci la sua purezza.
Gesù evangelico è Pane celeste, essendo il Fglio di Dio eterno, non può avere rapporti sessuali,
LA SANTA EUCARISTIA FA SESSO ? E' ORRIBILE PECCATO SOLO IPOTIZZARLO !
I figli eterni di Dio, gli Angeli, i risorti non si sposano; Luca : 20, 34-36, Gesù ora non è solo il Figlio
di Dio, ma Dio stesso; Giovanni: 1, 1-5, Gesù è cosciente di questa sua preesistenza; Giovanni: 8,58.
Gesù è senza peccato e non può avere nemmeno tentazioni a peccare, Gesù stesso ci insegna che le tentazioni interiori,
non quelle esteriori, ma quelle interiori sono peccato, Matteo : 5, 27-30; Matteo : 15, 19.
Schmitt fa fare e dire a Gesù quello che vuole lui, tutti sappiamo fare questo peccato se vogliamo bestemmiare!
Pilato, ecco per sapere cosa pensava, non occorre la fantasia di Schmitt, abbiamo tanto materiale
storico, Filone... , i Padri della Chiesa.
Una nota, Pilato non conosceva il termine cristiano, come scrive l'ignorante Schmitt,
perché questo termine fu coniato molto dopo la morte di Gesù ad Antiochia !

In questi ultimi anni vediamo che i teologi cattolici, tendono a vedere in Gesù solo un uomo,
specialmente interpretano malissimo il Getzemani,
perché si fanno trascinare dai razionalisti, invece proprio al Getzemani, Gesù mostra
una grande divinità, non solo questo è evidente nel testo di Giovanni, ma anche nei Sinottici,
basta pensare l'Angelo consolatore in Luca.
Molti Teologi paragonano Gesù ad un Santo cristano.
Non possiamo paragonare Gesù ad un Santo, nemmeno un gran Santo come San Francesco d'Assisi.
Vediamo che San Francesco era un gran peccatore che con fatica e con l'aiuto di Gesù
diventa poi Santo, quindi non possiamo metterlo nello stesso piano di Gesù,
il quale era Dio che ha preso la forma umana, non era un uomo comune ma era ed è sempre Dio,
quindi sempre santo ed immacolato e purissimo.

LETTERA AI FILIPPESI: 2, 5-8 "Abbiate in voi gli stessi sentimenti he furono in Cristo Gesù,
il quale,pur esendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
ma spoglio se stesso,assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte in croce".

Gesù dichiara che per questo sacrificio è venuto al mondo; V.GIOVANNI: 12,23-30;

1,[23]Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. [24]In verità, in verità vi dico:
se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
[25]Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
[26]Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.
[27]Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!
[28]Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!».
[29]La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano:

«Un angelo gli ha parlato». [30]Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi.

Gesù dichiara che non vede l'ora di affrontare il sacrificio;

V.LUCA: 12,49-50; GESU' E LA SUA PASSIONE

12,[49]Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso!

[50]C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!

Gesù vuole obbedire al padre fino alla morte, e chiama Satana chi lo vorrebbe dissuadere;

V.MATTEO: 16,21-23;

16,[21]Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto

da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.

[22]Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai».

[23]Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo,

perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Vediamo che Gesù, al Getsemani prega con angoscia che passi da lui il calice,

ma ecco che non vuole che sia fatta la sua volontà,

ma vuole che sia fatta la volontà del Padre;

PERCHE' GESU' SOFFRE E SUDA SANGUE AL GETZEMANI ?

Gesu' nel Getsemani soffrì molto,Lui sapeva che cosa gli stava accadendo,
umiliazini infinite,tradimento,abbandono,arresto,e per un pò i perfidi sacerdoti e farisei avrebbero vinto su di lui,
come avrebbero sofferto sua madre e i suoi fratelli e i discepoli nel vederlo flagelllato e ferito ,denudato e crocifisso.
Gesù è perfettissimo, se pregava e provava angoscia difronte a questa cosa è normale,
degli psichiatri trovano il comportamento di Gesù razionale, e quello di Socrate e certi martiri cristiani che spontaneamente si facevano uccidere,
comportamenti paranoici, deliranti,che presentano uno spiccato autolesionismo schizoide tipico dei suicidi.
Ma Gesù bisogna leggerlo da tutte le angolature del Novo Testamento.In Luca dice che non vede l'ora di ricevre questo battesimo;
V.Luca:12,50.Nel Vangelo di Giovannni Gesù appare molto risoluto e senza timore, non dice passi il calice ma dice;
V.Giovanni: 12,27-"Ora la mia anima è turbata,e che cosa devo dire?....Padre salvami da quest'ora?
Ma proprio per questo sono venuto a quest'ora. Padre,glorifica il tuo Nome!".
V.Giovanni: 18,11-" Metti la spada nel fodero. Non dovrò forse bere il calice che il Padre mi ha dato?"
Ecco che se si legge tutto su Gesù, il quadro che ne esce non è quello di un fifone,
ma Gesù non teme le sofferenze fisiche,avendo la natura divina (Ricordiamo la trasfigurazione V.Matteo: 17,1-9),
Gesù soffre per le umiliazioni, era l'ora delle tenebre e ora Lui diventava agli occhi di tutti un fallito, chissà come soffriva Gesù in croce
sentendo dire alla gente di scendere dalla croce. Ma ecco un particolare sconvolgente Gesù ha obbedito al Padre
ed è morto per admpiere le scritture, V.Matteo: 26,54 e 24,56,
ma ecco Gesù se voleva poteva anche non morire crocifisso, ecco cosa dichiara;
V.Matteo:26,52-53-"Rimetti la tua spada al suo posto, poiché tutti quelli che mettono mano alla spada ,di spada periranno.
O CREDI CHE IO NON POSSA PREGARE IL PADRE MIO CHE MANDI SUBITO IN MIA DIFESA PIU' DI DODICI LEGIONI DI ANGELI?".

Quindi Gesù è il figlio di Dio è sempre salvo, poveri noi invece che non conosciamo il nostro destino
e nel momento del bisogno facciamo cose errate come perdere la fede o essere pessimisti o scoraggiarci troppo,
e perfino facilitare la cattiva sorte.
Basta criticare Gesù come un fifone, un debole, sono bestemmie che pronunciano quelli ignoranti della Parola di Dio.
Concludiamo con un passo del Vangelo di Giovannni che chiarisce tutto:18,36-" Il mio regno non è di questo mondo.
Se di questo mondo fosse il mio regno,le mie guardie avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei.
Ora, il mio regno non è di qui". Ecco Gesù ci fa capire che questo mondo è governato da Satana, ed anche per questo le
cose dovevano andare in quel modo come era stato profetizzato.

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

UNA RECENSIONE SINCERA SUL FILM IL BACIO DI GIUDA DI BENVENUTI

16/12/2008] di walter

GESU' SECONDO PAOLO BENVENUTI



Recentemente ho rivisto il film " Il Bacio di Giuda" di Paolo Benvenuti, in un incontro dove si discuteva sulla figura di Giuda, oggi di attualità, non solo per il clamoroso Vangelo Copto di Giuda scritto dagli gnostici canaiti, ma anche per l'opera teatrale " Il Vangelo secondo Pilato" con la regia di Glauco Mauri, tratta dall'omonimo romanzo di E.Schmitt,edizioni San Paolo. Nel film di Benvenuti abbiamo un Giuda sapiente colto, che conoscele sacre scritture, e un Gesù folle e delirante, che ha la fissazione di essere l'agnelo sacrificale, e l'attesa di venire ucciso, ora siccome nessuno, proprio nessuno ha intenzione di ucciderlo, gli Apostoli lo prendono per matto. Quindi Giuda per salvargli la faccia accetta di servirlo e lo tradisce. [+]
Recentemente ho rivisto il film " Il Bacio di Giuda" di Paolo Benvenuti, in un incontro dove si discuteva sulla figura di Giuda, oggi di attualità, non solo per il clamoroso Vangelo Copto di Giuda scritto dagli gnostici canaiti, ma anche per l'opera teatrale " Il Vangelo secondo Pilato" con la regia di Glauco Mauri, tratta dall'omonimo romanzo di E.Schmitt,edizioni San Paolo. Nel film di Benvenuti abbiamo un Giuda sapiente colto, che conoscele sacre scritture, e un Gesù folle e delirante, che ha la fissazione di essere l'agnelo sacrificale, e l'attesa di venire ucciso, ora siccome nessuno, proprio nessuno ha intenzione di ucciderlo, gli Apostoli lo prendono per matto. Quindi Giuda per salvargli la faccia accetta di servirlo e lo tradisce. Praticamente il matto Gesù si accorda con il saggio Giuda a fare questo passo. Non solo Gesù è matto perché si fa uccidere, ma cita epressioni prese fuori contesto dai vangeli gnostici; Tommaso, Filippo, e queste espressioni lo rendono ancora più matto e ridicolo. Perfino il carattere di Gesù è stato rimodellato secondo i gusti dell'ateo Benvenuti, come nella scena iniziale dove vedimo un Gesù che sta quasi nudo sulla riva del lago Tiberiade, circondato da tanti bimbetti completamente nudi. Altra scena ridola è la lavanda dei piedi, si vede un Gesù che cammina goffamente a carponi, e cerca di lavare i piedi agli Apostoli, i quali sono allarmati nel vedere Gesù così malconcio da sembrare un animale che si rotola per terra. Oggi tutti si creano il loro Gesù personale, lo fanno anche bravissimi registi come Benvenuti, il quale ha costruito il suo Gesù mischiando un pò di tutto; vangeli ufficali, vangeli gnostii, spunti letterari e tanta immaginazione. Il credente non deve temere poiché un Gesù nato dall'imaginazione di un regista non può sostituire il vero Signore Gesù Salvatore delle Sacre Scritture. [-] Sì0% No0%
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giovedì 18 dicembre 2008

RECENSIONE SINCERA SUL FILM BLASFEMO IL BACIO DI GIUDA DI BEVENUTI

16/12/2008] di walter

GESU' SECONDO PAOLO BENVENUTI



Recentemente ho rivisto il film " Il Bacio di Giuda" di Paolo Benvenuti, in un incontro dove si discuteva sulla figura di Giuda, oggi di attualità, non solo per il clamoroso Vangelo Copto di Giuda scritto dagli gnostici canaiti, ma anche per l'opera teatrale " Il Vangelo secondo Pilato" con la regia di Glauco Mauri, tratta dall'omonimo romanzo di E.Schmitt,edizioni San Paolo. Nel film di Benvenuti abbiamo un Giuda sapiente colto, che conoscele sacre scritture, e un Gesù folle e delirante, che ha la fissazione di essere l'agnelo sacrificale, e l'attesa di venire ucciso, ora siccome nessuno, proprio nessuno ha intenzione di ucciderlo, gli Apostoli lo prendono per matto. Quindi Giuda per salvargli la faccia accetta di servirlo e lo tradisce. [+]
Recentemente ho rivisto il film " Il Bacio di Giuda" di Paolo Benvenuti, in un incontro dove si discuteva sulla figura di Giuda, oggi di attualità, non solo per il clamoroso Vangelo Copto di Giuda scritto dagli gnostici canaiti, ma anche per l'opera teatrale " Il Vangelo secondo Pilato" con la regia di Glauco Mauri, tratta dall'omonimo romanzo di E.Schmitt,edizioni San Paolo. Nel film di Benvenuti abbiamo un Giuda sapiente colto, che conoscele sacre scritture, e un Gesù folle e delirante, che ha la fissazione di essere l'agnelo sacrificale, e l'attesa di venire ucciso, ora siccome nessuno, proprio nessuno ha intenzione di ucciderlo, gli Apostoli lo prendono per matto. Quindi Giuda per salvargli la faccia accetta di servirlo e lo tradisce. Praticamente il matto Gesù si accorda con il saggio Giuda a fare questo passo. Non solo Gesù è matto perché si fa uccidere, ma cita epressioni prese fuori contesto dai vangeli gnostici; Tommaso, Filippo, e queste espressioni lo rendono ancora più matto e ridicolo. Perfino il carattere di Gesù è stato rimodellato secondo i gusti dell'ateo Benvenuti, come nella scena iniziale dove vedimo un Gesù che sta quasi nudo sulla riva del lago Tiberiade, circondato da tanti bimbetti completamente nudi. Altra scena ridola è la lavanda dei piedi, si vede un Gesù che cammina goffamente a carponi, e cerca di lavare i piedi agli Apostoli, i quali sono allarmati nel vedere Gesù così malconcio da sembrare un animale che si rotola per terra. Oggi tutti si creano il loro Gesù personale, lo fanno anche bravissimi registi come Benvenuti, il quale ha costruito il suo Gesù mischiando un pò di tutto; vangeli ufficali, vangeli gnostii, spunti letterari e tanta immaginazione. Il credente non deve temere poiché un Gesù nato dall'imaginazione di un regista non può sostituire il vero Signore Gesù Salvatore delle Sacre Scritture. [-] Sì0% No0%
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GIUDIZIO UNIVERSALE IN BREVE

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

GIUDIZIO UNIVERSALE IN BREVE


VANGELO SECONDO SAN MATTEO CAPITOLO 25


Il giorno del giudizio
25,31"Quando il Figlio dell'uomo verrà nel suo splendore, insieme con gli angeli, si siederà sul suo trono glorioso.
32Tutti i popoli della terra saranno riuniti di fronte a lui ed egli li separerà in due gruppi, come fa il pastore quando separa le pecore dalle capre:
33metterà i giusti da una parte e i malvagi dall'altra.
34"Allora il re dirà ai giusti: Venite, voi che siete i benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo.
..........................41"Poi dirà ai malvagi: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che Dio ha preparato per il diavolo e per i suoi servi!
.......................... 46"E questi andranno nella punizione eterna mentre i giusti andranno nella vita eterna".


http://www.bibbiaedu.it/pls/bibbiaol/GestBibbia_int2.Ricerca?Libro=Matteo&Capitolo=25


http://groups.google.com:80/group/centro-anti-blasfemia/pendmsg?hl=it

CHI NEGA CHE GESU' E' IL CRISTO E' L'ANTICRISTO

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

CHI NEGA CHE GESU' E' IL CRISTO E' L'ANTICRISTO

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I LETTERA DI GIOVANNNI : 2,18-29; 4, 1-6



2,18Figli miei, è giunta l'ultima ora. Voi sapete che deve venire un anticristo. Ebbene, ora ci sono molti anticristi: questo vuol dire che siamo proprio all'ultima ora. 19Prima essi erano con noi, ma non erano veramente dei nostri: se lo fossero stati, sarebbero rimasti con noi. Si sono allontanati, perciò è chiaro che non tutti quelli che sono con noi sono veramente dei nostri.
20A voi però Dio ha dato lo Spirito Santo, quindi conoscete tutti la verità. 21Io non vi scrivo: "Voi non conoscete la verità". Anzi, vi dichiaro che la conoscete e sapete che nessuna menzogna può nascere dalla verità. 22Sapete chi è il bugiardo, l'anticristo: chiunque afferma che Gesù non è il Cristo. Chi dice così rifiuta non solo il Figlio, ma anche il Padre. 23Infatti chi rifiuta il Figlio è separato da Dio Padre. Chi riconosce il Figlio è unito al Padre.
24Voi dunque conservate nei vostri cuori la parola del Signore, che avete udito dal principio! Se essa rimane in voi, sarete uniti con il Figlio e con il Padre. 25E questa è la promessa che Cristo ci ha fatto: la vita eterna.
26Vi ho parlato di quelli che cercano di ingannarvi; 27ma lo Spirito Santo che avete ricevuto da Gesù Cristo rimane ben saldo in voi, perciò non avete bisogno di nessun maestro. Infatti è lo Spirito il vostro maestro in tutto: egli insegna la verità e non la menzogna. Voi dunque rimanete uniti a Gesù come vi è stato insegnato.

La speranza dei credenti
28Ed ora, figli miei, rimanete uniti a Gesù Cristo. Così quando verrà, potremo stare a testa alta e non avremo da vergognarci davanti a lui. 29Voi sapete che Gesù Cristo compie la volontà di Dio. Perciò chiunque fa la volontà di Dio è diventato figlio di Dio.

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4,1Miei cari, se uno dice di avere lo Spirito, non credetegli subito: prima, esaminatelo bene, per vedere se davvero ha lo Spirito che viene da Dio; perché molti predicatori bugiardi sono andati a predicare nel mondo.
2La prova che uno ha lo Spirito di Dio è questa: se riconosce pubblicamente che Gesù è il Cristo fatto uomo, ha lo Spirito di Dio. 3Se non lo riconosce non ha lo Spirito che viene da Dio, ma quello dell'anticristo. Voi sapete che l'anticristo deve venire: ebbene, è già nel mondo.
4Ma voi, figli miei, appartenete a Dio e avete sconfitto i predicatori bugiardi: infatti lo spirito in voi è più grande dello spirito che è nel mondo.
5Essi appartengono al mondo;
perciò parlano secondo i criteri del mondo,
e il mondo li sta ad ascoltare.
6Noi invece apparteniamo a Dio;
chi conosce Dio ascolta la nostra testimonianza,
chi non appartiene a Dio non ci ascolta.
In questo modo possiamo riconoscere se uno ha lo spirito della verità o lo spirito della menzogna.



Citazioni Bibbia Tilc

http://www.bibbiaedu.it/bibbia/interconfessionale/nt/index.html

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LA CHIESA CATTOLICA ACCETTA FILM DOVE VIENE ESALTATA LA FIGURA DI GIUDA

DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
LA CHIESA CATTOLICA ACCETTA FILM DOVE VIENE ESALTATA LA FIGURA DI GIUDA

In particolare ci sono tre film che esaltano Giuda nello stile canaita;
JESUS CHRIST SUPERSTAR-FILM EMUSICAL; ormai opera sacra per i cattolici, vediamo
infatti che il musical viene rappresentato nelle chiese stesse.
IL BACIO DI GIUDA-FILM DI PAOLO BENVENUTI; girato presso la parrocchia San Pierino di Pisa,
ed accettato dai cattolici come capolavoro, specialmente dal gesuita Virgilio Fantuzzi.

L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO-DI M.SCORSESE; film apprezzato dai gesuiti, e riprodotto e
vnduto in tutto il mondo dai Paolini.
IL VANGELO SECONDO PILATO DI E.SCHMITT; pubblicato e venduto dai Paolini.

Ecco le trame di queste opere sataniche;



JESUS CHRIST SUPERSTAR

Il titolo più appropiato sarebbe Giuda Superstar.

Recnsione da Mymovies

Il film di N.F.Jewson,Jesus Christ Superstar,resterà un film sempre moderno,specialmente perché fa rivivere l'ebbrezza degli anni 70. E' uno dei film che piace di più ai giovani,specialmente per le musiche.In questo film il vero eroe è Giuda,sapiente e razionale. Il film inizia,con l'arrivo di un enorme autobus nel deserto. Dall'autobus scendono un gruppo di hippies,hanno con loro una enorme croce.Questi hippies,si mettono dei costumi e si truccano. Al'improvviso,fra loro spunta un ragazzo biondo dagli occhi azzurri,gli hippies lo vestono con una tunica bianca.Tutti insieme,al'improvviso, iniziano a cantare il Musical di A.L.Webber&T.Rice,"Jesus Christ Superstar". Il ragazzo biondo,è Gesù,gli si avvicina una ragazza,è Maria Maddalena,una peccatrice,che riesce con la sua dolcezza a conquistare Gesù,il quale per lei è solo un uomo,e sta sempre con lui,giorno e notte. Maria ama molto Gesù,lo coccola,lo profuma,gli canta una dolce canzone. Giuda,vedendo che Gesù,si comporta da libertino,facendosi amare da una peccatrice,lo critica di comportarsi il contrario di come insegna. Questo Gesù,non solo è libertino,ma è anche confuso,non sa chi sia,ne perché deve morire,perfino si dimostra duro con dei lebrosi e malati che gli chiedono aiuto,dice loro che sono troppi,non devono spingerlo, che non ce la fà a guarirli,e li manda via,dicendo loro di guarirsi da soli.Giuda,vede Maria che unge Gesù,con il costoso nardo,e si infuria. Quindi Giuda va a tradire Gesù.Dopo l'ultima cena,Gesù inizia la sua passione nell'orto degli ulivo il Getzemani.Questo Gesù,non è sicuro,è triste,stanco,e inveisce contro Dio,a cui chiede di mostrargli che non sarà ucciso invano,che c'è uno scopo perché vuole farlo morire,poi gli dichiara che è molto astuto sul dove e sul come,ma non è così esperto sul perché.Gesù,viene arrestato,viene portato da Pilato,poi da Erode, poi di nuovo da Pilato.Gesù,viene condannato,viene frustato. Ora accade,non è più una recita,Gesù viene davvero crocifisso. Giuda,pentito,si scaglia contro Dio e lo accusa dicendogli,che non saprà mai perché lo ha scelto per il suo crimine,i suo ripugnante, crudele crimine,e gli urla che Lui lo ha assasinato.Giuda si impicca. Giuda,muore e diventa un candido Angelo,il quale scende dal cielo, insieme ad altri angeli,con i quali prende in giro il crocifisso,dicendogli che si è fatto crocifiggere invano,ed altri insulti.Gesù,muore davvero,gli hippies,allora vanno via di corsa, lasciando Gesù,tra due crocifissi morti.Gli ultimi a prendere l'autobus sono il ragazzo di colore che faceva la parte di Giuda, e la ragazza che faceva la parte di Maria Maddalena. Il film finisce così,l'autobus si allontana velocemente,mentre all'orizzonte con il sole che tramonta,si vede il crocifisso, un uomo ucciso e abbandonato da una banda di squilibrati. Questo è il Vangelo visto da Jewison,che non crede in Gesù. Ma chi crede in Gesù,sà che Gesù è davvero risorto,dopo ascese incielo,e da lì scenderà nello stesso modo come è asceso, solo alla fine del mondo.Chi crede in Gesù sà che era Santo e castissimo,pieno d'amore verso tutti.Gesù,guariva tutti i malati che accorrevano a lui,Gesù disse"Venite a me,voi tutti che siete affaticati e stanchi,ed io vi darò sollievo". Gesù,amava e obbediva al Padre,facendo sempre la sua volontà. Nei Vangeli Maria Mddalena,non era una peccatrice, amava Gesù con purezza tanto da essere degna di vederlo per prima risorto.Giuda invece,viene chiamato diavolo da Gesù.



http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=202117



CENTRO ANTI-BLASFEMIA:IL MUSICAL JESUS CHRIST SUPERSTAR


JESUS CHRIST SUPERSTAR è un opera molto blasfema,principalmente perché
gli autori;Andrew Lloyd Webber e Tim Rice,sono agnostci,non credono in Gesù.
Nelle varie interviste hanno dichiarato che per loro Gesù era un falso pofeta,sciocco
e libertino,mentre il vero sapiente era solo Giuda,l'unico che capiva come andavano le cose.
Quindi vediamo che il Musical JCS insiste sulla negazione del Figlio di Dio.
All'inizio,vediamo che la prostituta Maria Maddalena,riesce a sedurre Gesù,con le sue arti,
lo cosparge di mirra,lo coccola,l'accarezza.Giuda vedendo questo,critica Gesù di essere
immorale,e fare il contrario di ciò che insegna.Intanto Gesù e Maddalena,vivono insieme
giorno e notte,lei di notte gli canta una sensuale ninna nanna,gli sussurra di stare
calmo,di rilassarsi e chiudere gli occhi,mentre lei baderà a lui e lo rinfrescherà con la
mirrà.Gesù e Maddalena sono quindi amanti.Ecco come Maddalena descrive il suo
amore per Gesù;
"Io non so come amarlo,cosa fare a convincerlo.
E' un uomo,è solo un uomo,ed io ho avuto tanti uomini prima,
in tutti i modi.Lui è solo uno in più.
Dovrei violentarlo?
Dovrei gridare e urlare?
Dare sfogo ai mii sentimenti?
Poi,se mi dicesse che mi ama,
non potrei resistere,propio non potrei resistere.....
Lo voglio così,l'amo così".
Quindi la prostituta Maddalena,crede che questo suo amato Gesù,non è altro che uno dei
suoi tanti amanti,è solo un uomo,un uomo come gli altri che vanno a protitute.
Quindi nel Musical JCS,Gesù è un libertino peccatore,non è finita qui,la dissacrazione continua.
Ecco che nel Musical Gesù è pure malvagio.Quando una folla di bisognosi e malati,
e lebbrosi preme per ricevere guarigioni,conforto e consolazione,
Gesù dice loro con furia"Siete troppi-non spingete!Non ce la faccio-non premete!
Guaritevi da soli,lasciatmi in pace"Questa è la pura e semplice negazone della
più importante verità del vangelo:la divinità del Signore Gesù.
Gesù,nel Musical non solo è libertino e malvagio,è anche un essere insicuro,triste, stanco,
è confuso e no sa realmente chi è,perché deve morire,e si ribbella a Dio,perché lo fa morire
senza un motivo:"Mostrami adesso che non sarò ucciso invano..........................................
.....Mostrami che c'è uno scopo perché mi vuo fare morire.Sei molto astuto sul dove e sul come,ma non così
esperto sul perché"Quindi abbiamo un Gesù che bestemmia Dio,e poi continua a urlare a Dio,
dicendogli di inchiodarlo e ucciderlo adesso prima che lui cambi idea,vere bstemmie
che rendono Gesù il contrario di come è descritto nel Vangelo.
Anche Giuda nel Musical accusa Dio di averlo usato;"Dio!Non saprò mai perchè mi hai scelto per il tuo
crimine,il tuo ripugnante,crudele crimine!Tu mi hai assssinato!"
Però poi nel Musical,vediamo che Giuda,dopo essersi impiccato,muore e diventa un Angelo,
e scende dal cielo con altri Angeli e prende in giro Gesù che si trova sulla croce,dicendogli
che si è fatto crocifiggere invano.
Gesù,nel Musical,muore crocifisso,non risorge,infatti non è Figlio di Dio ma un pazzo peccatore
libertino e malvagio.
Che atei amino questo Musical è normale,ma chi si dice cristiano ed accetta questo Musical,
nega la sua fede ed è un ipocrita e bestemmia Dio,le Sacre Scritture e il Signore Gesù.
Se Gesù fosse stato come quello del Musical,il cristianesimo non sarebe mai nato,e
nessuno conoscerebbe Gesù ora.
CENTRO ANTI-BLAFEMIA


IL BACIO DI GIUDA DI PAOLO BENVENUTI

Il regista Benvenuti è ateo e quindi non crede nei vangeli ufficiali, ma ha voluto lo stesso fare
un film su Gesù, un Gesù che costruisce secondoi soui ideali unendo a spunti dei vangeli
ufficiali anche citazioni dei vangeli gnostici, in particolare il vangelo di Tommaso e quello
di Filippo. Per il personaggio di Giuda usa il vangelo dei gnostici canaiti i quali adoravano
Satana e quindi per loro Giuda è un eroe.
La trama si riduce a questa storia; Gesù è un matto che si crede essere l'agnello di Dio,
che deve essere sacrificato e quindi ucciso per salvare il mondo, ma specialmente per
la propria gloria. Ora nessuno ha intenzione di ucciderlo, i farisei preferiscono sacrificare
gli agnelli della mandria. Quindi ecco che l'apostolo Giuda, l'unico ad avere intelletto
e cultura, e conoscenza delle Sacre Scritture, interviene e in comune accordo con Gesù
accetta di tradirlo, servirlo, e salvarlo ad estremis da una brutta figuraccia di mitomane.
Il Gesù di Benvenuti è proprio diverso dal vero Gesù evangelico, non ha nessuna grazia,
e si comporta da matto spudorato come nello stare nudo presso la riva del lago Tiberiade
in compagnia di bimbi completamente ed oscenamente nudi. La scena fa apparire questo
Gesù un nudista pedifilo. Un altra scena mostra un Gesù animalesco che si rotola sul
pavimento come una bestia, intento nel lavare i piedi agli Apostoli, in questa scena
Gesù fa veramente pietà, non solo è matto ma è anche bestiale.
Vuol dire che il regista Benvenuti pensa che con la fantasia otteniamo Gesù che può
diventare realtà storica. Quanta illusione, Gesù quello checi salva è solo quello del
Nuovo Testamento, i Gesù partoriti dalla mente di uomini agnostici ed atei sono
solo bestemmie che portano all'inferno, ma prima possono confondere le idee anche ai credenti.


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RECENSIONE SUL FILM DI MARTIN SCORSESE:L'ULTIMA TENTZIONE DI CRISTO"

DAL PUNTO DI VISTA RELIGIOSO

Gesù,esiste ha detto se due o tre si uniscono nel mio nome,io sarò in mezzo a loro.Gesù è sceso dal cielo,ha detto di essere pane sceso dal cielo.Gesù era il verbo che si fece carne,era perfettisimo,era l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.Gesù chiedeva a chi lo voleva seguire,di amarlo più di tutto,lasciare casa,famiglia averi,e possibilmente restare vergini,farsi eunuchi per il regno.Gesù,vuole che venga presto il regno dei cieli,li i risorti saranno come gli angeli,non potranno sposarsi,perché saranno figli della resurrezione, non potranno più morire,saranno figli di Dio.Gesù è già Figlio di Dio, veramente è Dio,chi vede Lui vede il Padre.Gesù,è nato tramite lo Spirito Santo,senza rapporti impuri.Gesù essendo Dio,trasfigurò e divenne tutto luccicante davanti agli apostoli,non poteva fare sesso,sposarsi,la S.Eucaristia,non può fare sesso,ne la S.Trinità, ne Dio,quello giudaico-cristiano,certo i dei pagani vanno con animali e praticano l'incesto.Gesù,consiglia a chi può di restare vergine, cosa che lui avrebbe fatto anche se fosse stato solo un S.profeta,un uomo,come gli esseni. Gesù,ha vinto Satana,e il mondo,perfino dava questo potere agli apostoli,di esorcizzare in suo nome,Gesù vedeva Satana scendere dal cielo,cercare gli apostoli e vagliarli come il grano,Gesù disse che Satana,il principe di questo mondo non poteva fare nulla contro di Lui. Gesù,chiamò Pietro Satana,solo perché,non accettava che Lui morisse,figuriamoci come manda via qualsiasi diavolo tentatore,per cose più gravi.Gesù,guidato dallo Spirito Santo,andò nel deserto, per farsi tentare dal demonio,ma sono tentazini esterne,due solo provocazioni,quella del pane,e del pineacolo,la terza,qui Satana gli chiede di essere adorato,è chiaro che Gesù,stesso non si può fare questa tentazione.Per Gesù,le tentazioni interne a peccare sono peccati,come il solo guardare un donna,per desiderarla è adulterio. Gesù,in vista,delle tentazioni interiori,ci chiede,se il tuo occhio ti fa inciampare cavatelo,è meglio entrare nel Regno senza un occhio, che finire all'inferno. Gesù,è venuto ad insegnarci la verità,Lui è Via Verità Vita. Ora chi crede in questo Gesù dei Vangeli,si salva,può guarire,può diventare Santo come S.Antonio. Chi crede nei falsi Gesù,inventati da atei comunisti,come il greco Kazantzakis,perde tutto,la vita e l'anima e la gioia. Kazantzakis si è inventato un Gesù,che si ribbella a Dio,costruisce croci,crocifigge,un assassino.Poi è pure schizofrenico,vuole colpire, vuole,uccidere,vuole prendere le donne,ma ha paura. Un Gesù,talmente peccatore,che dice di essere il santo della bestemmia, un Gesù,attaccato alle cose terrene,vuole sposarsi si frega del regno. Un Gesù,che lotta con le voci della sua mente malata,non sa se è Satana o Dio a parlargli.Un Gesù,talmente sciocco,che si fa guidare da Giuda.In croce scambia Satana per un angelo,e si diverte a fare sesso con tre donne,la prima e la seconda,non soddisfatto seduce la cognata, la quale gli darà,anche lei dei figli,questo adulterio è vietato dalla legge di Mosè.Un Gesù,che vuole per sé la vita peccaminosa molto lontana dagli insegnamenti evangelici. Il romanzo si conclude con questa verità,è stato il pazzo Paolo a inventarsi il cristianesimo,che Gesù è risorto e il resto,Gesù nella visione si scaglia per questo contro Paolo,lo chiama bugiardo. Scorsese,ha fatto il film copiando tutto il romanzo. Scorsese ha sbagliato,chissà sé il vero Gesù lo perdonerà.




http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=196688



IL GESU' DI SCHMITT

Nell’orto del Getsemani, in attesa che i soldati vengano ad arrestarlo e consegnarlo al tribunale che lo condurrà alla crocifissione, Jeshua ripensa la sua vita. «Avrei potuto essere altrove, questa sera. Avrei potuto spassarmela in una locanda, mescolato ai pellegrini della mia terra [...]. Ecco dove mi ha condotto questo mio sogno: aspettare in questo giardino una morte che mi fa paura» (p. 9 s). Quale sogno? Il sogno che la sua risurrezione dalla morte avrebbe confermato il convincimento delle folle: essere lui il messia. Ha accettato la scommessa di Jehuda: «Il terzo giorno ritornerai», ed eccolo ora, in preda alla paura e al dubbio, in attesa che il suo destino si compia.

Quando suo padre è morto, «di colpo, sotto il sole di mezzogiorno», ne ha preso il posto di carpentiere per mantenere fratelli e sorelle. Carpentiere mediocre, ma giovane ricercato per saggezza e per capacità di amare. Pensa di non essere fatto per il matrimonio, ma quando incontra Rebecca, splendida per bellezza e qualità femminili, decide di sposarla. Invita la giovane in una locanda sul lago, le offre in dono una spilla di oro, mangiano e bevono, quando un vecchio e un bambino chiedono la carità. Lei si lascia sfuggire una esclamazione rabbiosa, e l’oste scaccia i mendicanti a colpi di strofinaccio. Il giorno seguente Jeshua rompe il fidanzamento. Ha scoperto «il terribile egoismo che si annida nella felicità»; e lui non è fatto per la felicità che «ci lascia in disparte, fa chiudere le porte, serrare le imposte, dimenticare gli altri, erigere muraglie invalicabili; la felicità presuppone il rifiuto di vedere il mondo così com’è» (p. 24).

Sfidando le ire dei familiari e la disapprovazione della madre, Joushua intende vivere per gli altri, amarli, operare per la giustizia, condividere la sofferenza. Diventa, senza volerlo, un consolatore degli afflitti e un consigliere dei dubbiosi, tanto da attirarsi lo sdegno del rabbino: «Ma chi sei tu per pensare di poter parlare delle Scritture? Chi sei per poter dare dei consigli agli altri? [...] A Gerusalemme saresti già morto, lapidato» (p. 24). Che cosa fare? Dietro consiglio di sua madre, si reca dal cugino Giovanni. Lo osserva, lo ascolta; magro, irsuto, ruvido; pratica un battesimo per la remissione dei peccati. Quando Jeshua gli si presenta per essere battezzato, egli lo fissa, poi si mette a gridare: «Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo» (p. 35). E aggiunge: «Sono io ad aver bisogno di essere purificato da te! Sono io che ti chiamo con tutte le mie forze e tu che vieni a me! Io ti amo!». Gesù sviene. Alcune donne raccontarono che dal cielo era scesa una colomba e si era posata sulla sua fronte.

L’interrogativo sulla sua identità si fa presente. Su di lui circolano giudizi discordi: il Messia? un guru? un illuso? «Da trent’anni tutti avevano un’opinione sul mio destino; io no». Per sfuggire alle tante dicerie, si rifugia nel deserto, e qui fa un’esperienza sconvolgente. «Precipitavo dentro me stesso [...]. Poi ebbi la sensazione di rallentare. Stavo cambiando consistenza [...]. E, lentamente, si consumò la trasformazione. Ero io e non ero io [...]. Approdai in un oceano di luce [...]. Ero disceso nella fucina della vita, nel centro, nel focolare, là dove tutto si fonde, si fonda e si decide. Dentro di me non trovavo il mio “io”, ma più che me stesso, molto più che il mio io: un mare di lava in fusione, un infinito mobile e cangiante dove non percepivo alcuna parola, alcuna voce, alcun discorso, ma dove provavo una sensazione nuova, terribile, gigantesca, unica, inesauribile: il senso che tutto fosse giustificato» (p. 38).

In questo mare Jeshua non trova se stesso, trova Dio. Meglio, dentro di sé c’è qualcosa di più che se stesso, «un tutto che non è me e che tuttavia non mi è estraneo», lo oltrepassa, lo organizza; «un tutto sconosciuto da cui si diparte ogni conoscenza, un tutto incomprensibile che rende possibile ogni comprensione, un’unità da cui derivo, un Padre di cui sono il Figlio» (p. 39). Figlio di Dio o vittima di una tentazione? Lui, un falegname, figlio di Dio? Realtà divina o illusione diabolica? Nessuna risposta. Allora fa una scommessa: «La scommessa di credere che le mie cadute, le mie gravi meditazioni, mi conducessero a Dio e non a Satana. Ho fatto la scommessa di credere che avevo qualcosa di buono da fare. Ho fatto la scommessa di credere in me stesso» (p. 40).

Seguono giorni esaltanti. Seguìto prima da Andrea e Simone, poi da altri discepoli, percorre la Galilea predicando quanto Dio gli rivela e riversando la sua attenzione e il suo amore su poveri, miseri, afflitti, donne. Quando si trova di fronte a un quesito, si apparta dietro un albero o una roccia e si cala «nel suo pozzo», cioè «nel fondo di me stesso per incontrare mio Padre e riemergere con un’inesauribile dose d’amore» (p. 49). Non mancano incomprensioni e difficoltà. I suoi familiari lo rifiutano, anzi lo odiano; sua madre, piangendo, gli prospetta il traguardo della follia; il clero è indignato per i suoi insegnamenti e il suo agire contro la Legge.

La situazione si aggrava quando si verificano alcuni miracoli. Miracoli? O non piuttosto energia che si sprigiona dalla capacità di amare? Oppure eventi spiegabili naturalmente? Un dubbio lo assale: che i suoi discepoli, travolti dalla passione, esagerino e parlino di prodigi. «Non sono forse stati loro a riempire gli otri di vino? [...] Ad avermi attribuito il felice arrivo di un branco di pesci nel lago di Tiberiade?» (p. 49). Esaltati, in buona fede. Anche l’episodio del figlio di Rebecca (la vedova di Nain), da lui richiamato alla vita, può avere una spiegazione naturale (4). A Jehuda che afferma il miracolo, così replica: «Sai bene anche tu come sia difficile riconoscere la morte. Quante persone vengono sotterrate vive? Il bambino forse era soltanto addormentato» (p. 57 s). Insomma, lui non ha il potere di compiere miracoli. È il Padre, è la fede a compierli.

Jehuda è di parere diverso: la risurrezione del bambino è la prova che Jeshua è l’Eletto. Gli si prostra a terra e piange, abbracciato ai suoi piedi. Per non deluderlo Jeshua riformula la scommessa: «Jehuda, io non so chi sono. So soltanto che sono abitato da qualcuno che è più grande di me. So anche, in virtù di quell’amore che egli mi manifesta, che Dio da me si aspetta molto. Allora, Jehuda, ascolta bene quello che ti dico. Faccio una scommessa. Scommetto, dal più profondo del mio cuore, di essere colui, sì, colui che tutto Israele attende. Faccio la scommessa di essere veramente il Figlio» (p. 58).

Tra i suoi discepoli il prediletto è Jehuda. Istruito e conoscitore delle Scritture, vuole convincerlo di essere il Figlio di Dio, il Messia. I sacri testi sono chiari: «Tu devi tornare a Gerusalemme, Jeshua. Il Cristo conoscerà la sua apoteosi a Gerusalemme, i testi sono espliciti. Dovrai essere umiliato, torturato, ucciso prima di rinascere. Sarà un momento difficile» (p. 64). Illuminato dalla sua fede, Jehuda parla della morte del Messia «con la calma della speranza»: «Tu morirai per qualche giorno, Jeshua, tre giorni, poi risorgerai». La forza persuasiva del discepolo amato ha il sopravvento sulla paura del maestro. Jeshua accetta di morire, e prega Jehuda di aiutarlo: accetti di essere considerato un traditore, lo consegni ai soldati e alla croce. E Jehuda? Andrà a morire anche lui: «Se tu vai a farti crocifiggere, perché io non posso andare ad impiccarmi?» (p. 75). Tutto si compie secondo quanto previsto. Il gesto di Jeshua è chiaro. Accetta di morire perché il suo dubbio si risolva. Se dopo tre giorni risorgerà, è davvero il Messia, altrimenti sarà ritenuto un illuso. Risorgerà? La seconda parte del romanzo ci dà una risposta.

Il Gesù descritto da Schmitt ci lascia perplessi. Un romanziere può, sì, lavorare di fantasia, può interpretare e amplificare la storia per una sua migliore comprensione, ma non può contraddirla, come avviene nel suo romanzo. In tre punti, particolarmente importanti, la manipolazione storica risulta grave. Gesù non ha mai dubitato della sua identità di Figlio di Dio e di Messia; non ha mai negato il suo potere di compiere miracoli né si è mai dichiarato peccatore; si è volontariamente consegnato alla morte in croce per la redenzione dell’uomo, non per conoscere la propria identità. Come si fa poi a pensare che sua madre lo esorti a «diventare più serio» considerandolo un donnaiolo (p. 20) a motivo della sua riluttanza a prender moglie? «Tu sei la mia disperazione» (p. 46) gli dice piangendo e lo considera un pazzo («Tu stai diventando pazzo»), perché afferma di amare tutti, non solo i familiari. Soltanto negli ultimi tempi Gesù riuscirà a convincerla della bontà delle sue scelte (5).

Un punto ripetuto nel romanzo riguarda le discese di Gesù «dentro il pozzo d’amore». Schmitt violenta la sua fantasia per descrivere questo pozzo nel quale Gesù s’immerge per incontrare il Padre, scoprire i segreti «che Dio aveva depositato in fondo alle sue meditazioni». Che cos’è questo «calarsi nel fondo di se stesso»? Si vuol dire che Gesù vive in comunione col Padre? In comunione di natura? Oppure che il Padre lo gratifica di una singolare intimità? Difficile dire. Comunque sia, l’Autore qui ci lascia sulla soglia del mistero nel quale si muove il suo Jeshua: questo Jeshua dal cuore grande, che accoglie i poveri e gli infelici, che redime la sofferenza, che salva l’adultera, che non vuole vivere per se stesso, ma per gli altri.



http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2008/3800/Articolo%20Castelli.html



http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

DBORA VILLA BESTEMMIA IN TV

SEGNALAZIONE BESTEMMIA IN TV

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

Ci è stata fatta questa segnalazione.
TV RAI 3 14 DICEMBRE 2008 ORE 23,35-0,35
PROGAMMA GLOB

L'attrice comica di Milano Debora Villa stava facendo della satira sui diritti della donna.
Ecco che incomincia a bestemmiare, coinvolgendo nelle sue barzellette anche la
Santa Vergine Maria, prima dicendo che ha avuto un figlio fuori dal matrimonio,
poi sparando una porno-bestemmia; " La storia dell'Angelo Gabriele non l'ha bevuta
nessuno...non era l'Angelo Gabriele che entrava dalla finestra, ma era un trombettiere
che usciva dalla finestra ! "

Antonio G. Firenze

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Ecco questi artisti per far ridere bestemmiano, e si scavano la fossa all'inferno,
offendendo i Santi e il prossimo credente cristiano .
E' civilmente ammeso che le persone siano libere di credere o essere atei,
ma offendere i sentimenti religiosi del prossimo non è giusto, dimostra che
regna l'inciviltà e la mancanza di rispetto, dal quale scaturiscono risentimento
ed odio. Il fondamentalismo islamico esagera nel punire i bestemmiatori,
ma troppo permissivismo non aiuta, e porta incomprensioni e divisioni,
così in una nazione i cittadini che dovrebbero avere rispetto l'uno dell'altro,
diventano nemici tra loro con tutte le relative conseguenze.

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

LA NASCITA' DI GESU' IL FIGLIO DI DIO DAL VANGELO DI SAN LUCA

LA NASCITA' DI GESU' IL FIGLIO DI DIO DAL VANGELO DI SAN LUCA: 1, 26-56---2, 1-52

L'ANNUNZIO DELLA NASCITA DI GESU'
1:26 Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret,
1:27 a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria.
1:28 L'angelo, entrato da lei, disse: "Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te".
1:29 Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto.
1:30 L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
1:31 Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù.
1:32 Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre.
1:33 Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine".
1:34 Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?"
1:35 L'angelo le rispose: "Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio.
1:36 Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile;
1:37 poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace".
1:38 Maria disse: "Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola". E l'angelo la lasciò.
LA VISITA DI MARIA AD ELISABETTA
1:39 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda,
1:40 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.
1:41 Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo,
1:42 e ad alta voce esclamò: "Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno!
1:43 Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me?
1:44 Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo.
1:45 Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento".
1:46 E Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore,
1:47 e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,
1:48 perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata,
1:49 perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome;
1:50 e la sua misericordia si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono.
1:51 Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore;
1:52 ha detronizzato i potenti, e ha innalzato gli umili;
1:53 ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi.
1:54 Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia,
1:55 di cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abraamo e verso la sua discendenza per sempre".
1:56 Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua.

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LA NASCITA DI GESU'
2:1 In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero.
2:2 Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria.
2:3 Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.
2:4 Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide,
2:5 per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.
2:6 Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto;
2:7 ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
2:8 In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge.
2:9 E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore.
2:10 L'angelo disse loro: "Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà:
2:11 "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore.
2:12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"".
2:13 E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
2:14 "Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!"
2:15 Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: "Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere".
2:16 Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia;
2:17 e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino.
2:18 E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori.
2:19 Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo.
2:20 E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunziato.
LA PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO
2:21 Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo prima che egli fosse concepito.
2:22 Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore,
2:23 come è scritto nella legge del Signore: "Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore";
2:24 e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani colombi.
2:25 Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest'uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d'Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui;
2:26 e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore.
2:27 Egli, mosso dallo Spirito, andò nel tempio; e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge,
2:28 lo prese in braccio, e benedisse Dio, dicendo:
2:29 "Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola;
2:30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
2:31 che hai preparata dinanzi a tutti i popoli
2:32 per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele".
2:33 Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui.
2:34 E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui: "Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione
2:35 a te stessa una spada trafiggerà l'anima), affinché i pensieri di molti cuori siano svelati".
2:36 Vi era anche Anna, profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser. Era molto avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni dalla sua verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro anni.
2:37 Non si allontanava mai dal tempio e serviva Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
2:38 Sopraggiunta in quella stessa ora, anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
RITORNO A NAZARETH
2:39 Com'ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città.
2:40 E il bambino cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui.
GESU' FRA I DOTTORI NEL TEMPIO
2:41 I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
2:42 Quando giunse all'età di dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo l'usanza della festa;
2:43 passati i giorni della festa, mentre tornavano, il bambino Gesù rimase in Gerusalemme all'insaputa dei genitori;
2:44 i quali, pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;
2:45 e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme cercandolo.
2:46 Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e faceva loro delle domande;
2:47 e tutti quelli che l'udivano, si stupivano del suo senno e delle sue risposte.
2:48 Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti; e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo, stando in gran pena".
2:49 Ed egli disse loro: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?"
2:50 Ed essi non capirono le parole che egli aveva dette loro.
2:51 Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
2:52 E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.


da: La Sacra Bibbia "Nuova Riveduta sui testi originali"
Copyright © 1994, Società Biblica di Ginevra - CH-1211 Ginevra




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SAN GIOVANNI IL BATTISTA

SAN GIOVANNI IL BATTISTA
di LUIGI VARI, biblista (dal sito delle suore Apostoline)



"E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'altissimo" (Lc 1,76). "Allora, che siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, e più che un profeta" (Lc 7,26).



"Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?… Ora, io vi dico che Elia è già venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui" (Mc 9,11-13).



"Giovanni era vestito con peli di cammello (come Elia), con una cintura di pelle intorno ai fianchi" (Mc 1,6).



Sono frasi che affollano le prime frasi dei Vangeli e che fanno riferimento ad una figura che fa da strada a Gesù Cristo. È Giovanni il Battista, uomo, profeta.

Il suo messaggio ci rimane solo per qualche frammento, eppure è dominante. Nella nostra immaginazione questo personaggio resta legato al suo abbigliamento, al suo modo di vivere che richiama quello di Elia, ed anche al modo in cui è stato rappresentato che dà l'idea dell'invasato. Forse la difficoltà che tutti hanno nel rappresentarlo è la conseguenza della straordinarietà di un uomo che indica all'umanità che l'attesa è finita.

La sua vicenda è come quella degli altri profeti, se ne discosta all'inizio, dal momento che la sua predicazione ha successo, ma presto, quando comincia a toccare l'autorità del re, accusandolo per il suo legame con Erodiade, viene fatto oggetto di persecuzione e muore decapitato. Vi è, però, una differenza fra lui e gli altri profeti , mentre lui tramonta, infatti, un nuovo sole sta già sorgendo e lui stesso lo aveva indicato quando lo aveva incontrato al fiume Giordano: "Venne un uomo mandato da Dio ed il suo nome era Giovanni, non era lui la luce, ma venne per dare testimonianza alla luce" (Gv 1,5-6).



Testimone della luce
È veramente difficile parlare di Giovanni senza cadere nell'abbondanza delle citazioni che finiscono per renderlo ancora più misterioso e senza fare un elenco di luoghi comuni.

Se andiamo a rileggere i profeti come li abbiamo conosciuti troviamo sempre l'idea di speranza, di coraggio, di conversione: ogni profeta pone come motivo di tutto questo la fedeltà del Signore che visiterà il suo popolo, che non lo abbandona. È, però, e lo abbiamo notato, come una veglia di cui non si vede la fine e che finisce per diventare senza tempo e, forse, velata di delusione. Ogni uomo attende che ci sia qualcosa di definitivo che colmi il suo cuore, ma anche finisce con l'attenderlo continuamente fino quasi… a non attendere più. Quando l'attesa finisce, e quello che sembrava ormai solo un sogno diventa realtà, allora perdiamo un po' tutte le categorie di comprensione, gli eventi ci sfuggono, precipitano e domandano solo la capacità di seguirli. Nel caso di Giovanni succede proprio questo: il Messia, Dio che avrebbe liberato il suo popolo, l'atteso, il sognato, eccolo! "Convertitevi e purificatevi facendovi battezzare con l'acqua del Giordano, perché Lui è qui, eccolo!". Chi è allora questo Giovanni? Risuona al nostro orecchio il rimprovero di Cristo: "ma che cosa siete andati a sentire nel deserto?". Nel vangelo di Luca ai versetti 15,16 e 17 del primo capitolo viene descritto il compito di Giovanni:

"Egli sarà grande davanti al Signore per realizzare i suoi progetti. Egli non berrà mai né vino né bevande inebrianti, ma Dio lo colmerà di Spirito Santo fin dalla nascita. Questo tuo figlio riporterà molti israeliti al Signore loro Dio; forte e potente come il profeta Elia, precederà la venuta del Signore per riconciliare i padri con i figli, per ricondurre i ribelli a pensare come i giusti. Così egli preparerà al Signore un popolo ben disposto".

Ci sono in queste parole delle indicazioni preziose per poter comprendere il Battista: intanto è un uomo "grande", e la sua grandezza è delimitata, è grande davanti a Dio. È pieno di Spirito Santo e questo suppone uno stile di vita che si determina in base a quelle restrizioni che richiamano altri personaggi dell'Antico Testamento: "non berrà…". Queste determinazioni che sottolineano un rapporto esclusivo con Dio fanno pensare alla vita del popolo nel deserto quando camminava verso la terra promessa. Cioè, Giovanni vive una situazione nella quale è pienamente cosciente del grande evento che si sta presentando al popolo, vede la terra promessa, vede il Messia e da questa coscienza nasce anche il suo compito presso il popolo, i figli di Israele, quelli che sono eredi dell'amore di Dio. Deve convincere questo popolo a ritornare, a cambiare rotta, ad andare proprio nella direzione opposta a quella scelta; nel contesto della Bibbia normalmente questa espressione vuole dire "ritornare a Dio". Giovanni si trova a dover ristabilire la comunione fra il popolo e Dio; non deve aprire nuovi orizzonti, ma rimettere le cose a posto, ricollegare il popolo a Dio. Giovanni lo può fare perché vive una completa disponibilità nei confronti di Dio. L'azione di ricollegamento è necessaria perché Giovanni precede ormai il Messia, e non lo fa in un modo qualunque, ma con lo spirito e la forza di Elia. Lo spirito e la forza che da Elia, nella scena famosa del mantello, passano ad Eliseo, attraverso i secoli cadono sulle spalle di Giovanni, finalmente in maniera definitiva.



Far posto alla gioia
È tutta una storia che esplode, e che passa dall'impegno di attendere a quello di non rendere vana l'attesa con la propria inadeguatezza, con l'incapacità di accogliere. Ogni veglia, soprattutto questa che è durata secoli, si vela di un po' di tristezza; ora invece bisogna far posto alla gioia dell'incontro: "ecco, quando il bambino che porto in grembo ha sentito la tua voce, ha esultato di gioia dentro di me. e beata tu che hai creduto", dice Elisabetta, la madre del Battista, quando incontra Maria (Lc 1,46) e Maria risponde: "l'anima mia magnifica il Signore…" (Lc 1,46). La voce, la gioia dell'incontro! È stato indicato da più parti come chiave di lettura di questi episodi il Cantico dei cantici, dove la "voce" è il segno della presenza della persona amata, rende giustizia all'attesa, fa sciogliere il cuore che stava diventando triste in un canto di gioia. Così come questo incontro gioioso ci riporta alle parole del profeta Osea (cf. 2,16-18): "parlerò al tuo cuore, ti riporterò ai giorni della tua giovinezza, tu non mi chiamerai più mio Signore, ma mi chiamerai marito mio".

Forse possiamo comprendere meglio Giovanni che vive quest'esperienza dell'incontro e ne comprende il carattere di esclusività; perché non si tratta di un fatto consolante, ma definitivo ed anche drammatico:non è un amico qualunque quello che lui precede, è lo sposo, e non si può vivere una relazione qualunque, ma una relazione piena. E questo suo restare "fuori", dare la notizia gioiosa con la sua vita che è dominata dall'ombra della morte violenta che richiama alla croce, ci fa pensare che forse la cosa che meno siamo capaci di accogliere nel nostro cuore sia proprio il messaggio della gioia.

Abbiamo compreso in questi due anni insieme – alla scuola dei Profeti – che la gioia è l'unico messaggio che vale la pena di dare e che, fra tutti, rimane. Questo significa Vangelo.

(da "Se vuoi")

Gruppo "Alla-scuola-di-Maria" di Google Gruppi. http://groups.google.it/group/Alla-scuola-di-Maria"Gruppo cattolico mariano" "Siate mani gioiosamente tese verso i fratelli..."
***

LA NASCITA' DI GESU IL MESSIA IN SAN MATTEO

LA NASCITA' DI GESU IL MESSIA



VANGELO DI MATTEO: 1, 1-2, 23




1

1Gesù Cristo è discendente di Davide, il quale a sua volta è discendente di Abramo. Ecco l'elenco degli antenati della sua famiglia:
2Abramo fu il padre di Isacco;
Isacco di Giacobbe;
Giacobbe di Giuda e dei suoi fratelli;
3Giuda fu il padre di Fares e Zara (loro madre fu Tamar);
Fares di Esrom;
Esrom di Aram;
4Aram fu il padre di Aminadàb;
Aminadàb di Naassòn;
Naassòn di Salmòn:
5Salmòn fu il padre di Booz (la madre di Booz fu Racab);
Booz fu il padre di Obed (la madre di Obed fu Rut);
Obed fu il padre di Iesse;
6Iesse fu il padre di Davide.
Davide fu il padre di Salomone (la madre era stata moglie di Urìa);
7Salomone fu il padre di Roboamo;
Roboamo di Abìa;
Abìa di Asàf;
8Asàf fu il padre di Giòsafat;
Giòsafat di Ioram;
Ioram di Ozia;
9Ozia fu il padre di Ioatam;
Ioatam di Acaz;
Acaz di Ezechia;
10Ezechia fu il padre di Manàsse;
Manàsse di Amos;
Amos di Giosia;
11Giosia fu il padre di Ieconia e dei suoi fratelli, al tempo in cui il popolo d'Israele fu deportato in esilio a Babilonia.
12Dopo l'esilio a Babilonia, Ieconia fu il
padre di Salatiel;
Salatiel fu il padre di Zorobabèle;
13Zorobabèle fu il padre di Abiùd;
Abiùd di Elìacim;
Elìacim di Azor;
14Azor fu il padre di Sadoc;
Sadoc di Achim;
Achim di Eliùd;
15Eliùd fu il padre di Eleàzar;
Eleàzar di Mattan;
Mattan di Giacobbe;
16Giacobbe fu il padre di Giuseppe;
Giuseppe sposò Maria e Maria fu la madre di Gesù, chiamato Cristo.
17Dunque da Abramo a Davide ci sono quattordici generazioni; dal tempo di Davide fino all'esilio di Babilonia ce ne sono altre quattordici; infine, dall'esilio in Babilonia fino a Cristo ci sono ancora quattordici generazioni.

Come nacque Gesù
(vedi Luca 2, 1-7)
18Ecco come è nato Gesù Cristo. Maria, sua madre, era fidanzata con Giuseppe; essi non vivevano ancora insieme, ma lo Spirito Santo agì in Maria ed ella si trovò incinta. 19Ormai Giuseppe stava per sposarla. Egli voleva fare ciò che era giusto, ma non voleva denunziarla di fronte a tutti. Allora decise di rompere il fidanzamento, senza dire niente a nessuno.
20Ci stava ancora pensando, quando una notte in sogno gli apparve un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria, la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo. 21Essa partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i suoi peccati".
22E così si realizzò quel che il Signore aveva detto per mezzo del profeta Isaia:
23Ecco, la vergine sarà incinta,
partorirà un figlio ed egli sarà chiamato Emmanuele.
Questo nome significa: "Dio è con noi".
24Quando Giuseppe si svegliò, fece come l'angelo di Dio gli aveva ordinato e prese Maria in casa sua. 25E senza che avessero avuto fin allora rapporti matrimoniali, Maria partorì il bambino e Giuseppe gli mise nome Gesù.


2
1Gesù nacque a Betlemme, una città nella regione della Giudea, al tempo del re Erode. Dopo la sua nascita, arrivarono a Gerusalemme alcuni uomini sapienti che venivano dall'oriente 2e domandarono: "Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei Giudei? In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo".
3Queste parole misero in agitazione tutti gli abitanti di Gerusalemme, e specialmente il re Erode. Egli, appena lo seppe, 4radunò tutti i capi dei sacerdoti e i maestri della Legge e domandò loro:
- In quale luogo deve nascere il Messia?
5Essi risposero:
- A Betlemme, nella regione della Giudea, perché il profeta ha scritto:
6Tu Betlemme, del paese di Giudea,
non sei certo la meno importante tra le città della Giudea,
perché da te uscirà un capo
che guiderà il mio popolo, Israele.
7Allora il re Erode chiamò in segreto quei sapienti e si fece dire con esattezza quando era apparsa la stella. 8Poi li mandò a Betlemme dicendo: "Andate e cercate con ogni cura il bambino. Quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a onorarlo".
9- 10Ricevute queste istruzioni da parte del re, essi partirono. In viaggio, apparve ancora a quei sapienti la stella che avevano visto in oriente, ed essi furono pieni di grande gioia. La stella si muoveva davanti a loro fino a quando non arrivò sopra la casa dove si trovava il bambino. Là si fermò.
11Essi entrarono in quella casa e videro il bambino e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e lo adorarono. Poi aprirono i bagagli e gli offrirono regali: oro, incenso e mirra.
12Più tardi, in sogno, Dio li avvertì di non tornare dal re Erode. Essi presero allora un'altra strada e ritornarono al loro paese.

Giuseppe e Maria fuggono in Egitto
13Dopo la partenza dei sapienti, Giuseppe fece un sogno. L'angelo di Dio gli apparve e gli disse: "Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto. Erode sta cercando il bambino per ucciderlo. Tu devi rimanere là, fino a quando io non ti avvertirò".
14Giuseppe si alzò, di notte prese con sé il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto. 15E vi rimase fino a quando non morì il re Erode. Così si realizzò quel che il Signore aveva detto per mezzo del profeta Osea: Ho chiamato mio figlio dall'Egitto.

Erode fa uccidere i bambini di Betlemme
16Il re Erode si accorse che i sapienti dell'oriente lo avevano ingannato e allora si infuriò. Ricordando quel che si era fatto dire da loro, calcolò il tempo; e quindi fece uccidere tutti i bambini di Betlemme e dei dintorni, dai due anni in giù. 17Allora si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta Geremia:
18Una voce si è sentita nella regione di Rama,
pianti e lunghi lamenti.
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché essi non ci sono più.

Giuseppe e Maria tornano dall'Egitto
19Dopo la morte di Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe, in Egitto. 20L'angelo gli disse: "Àlzati, prendi il bambino e sua madre e torna nella terra d'Israele: perché ormai sono morti quelli che cercavano di far morire il bambino". 21Giuseppe si alzò, prese con sé il bambino e sua madre e ritornò nella terra d'Israele. 22Ma venuto a sapere che al posto di Erode era diventato re della Giudea suo figlio Archelao, ebbe paura di fermarsi in quella regione. Informato da un sogno, partì verso la Galilea 23e andò ad abitare in un villaggio che si chiamava Nàzaret. Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo dei profeti: "Egli sarà chiamato Nazareno".








http://www.bibbiaedu.it/pls/bibbiaol/GestBibbia_int2.Ricerca?Libro=Matteo&Capitolo=2

SAN GIUSEPPE CAPO FAMIGLIA 2

Giuseppe capo di famiglia

Esigere la giustizia può rendere l'uomo duro, intransigente, mentre la via del giusto lo rende soave, benevolo, pieno di bontà.
Pensiamo all'atteggiamento del pastore che va in cerca della pecora smarrita e l'accoglie sulle proprie spalle. Accusare l'altro non rende mai felici. L'atteggiamento tipico dell'uomo nuovo, invece, è perdonare e capire l'altro.
Giuseppe dà inizio a questo nuovo tipo di giustizia. E' lui a pagarne il prezzo. Così acquista anche il "diritto" di essere padre-custode. La sua saggezza di uomo giusto gli dice di "non rivelare a nessuno" il mistero dell'opera che Dio sta svolgendo in Maria. Egli non si lascia trascinare dall'istinto di diffondere una curiosità, di mettersi in vista rivelando un segreto. E' l'uomo ragionevole, il padre che si assume la propria responsabilità, si lascia guidare dalla ragione, fa giustizia a Maria e a quanto sta capitando in lei.
Concludendo con sant'Agostino, il quale parla della verginità di Giuseppe e di Maria, di quest'amore che supera ogni esigenza propria:
"Maria appartiene a Giuseppe, e Giuseppe alla divina Maria; tanto che il loro è un matrimonio del tutto autentico, perché si sono donati l'uno all'altra. Ma in che modo si sono donati ? Purezza, ecco il tuo trionfo. Essi si donano a vicenda la loro verginità, si cedono un reciproco diritto. Quale diritto? quello di conservarla l'uno per l'altra. Sì, Maria ha il diritto di custodire la verginità di Giuseppe e Giuseppe ha il diritto di custodire la verginità di Maria. Nessuno dei due può disporne e tutta la fedeltà di questo matrimonio consiste nel conservare la verginità". (De nuptiis e concupiscentia, I,12)

da: Verso Betlemme di Luc Van Looy

patrizia

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SAN GIUSEPPE CAPO FAMIGLIA

*GIUSEPPE CAPO FAMIGLIA*

Matteo scrive agli ebrei, a coloro che conoscono la storia di Israele, i testi dei profeti e sanno che il Messia deve venire dalla casa di Davide.
Per questo Matteo mentre al centro Giuseppe, mentre Luca mette al centro Maria.
Giuseppe è della casa di Davide, e dunque l'angelo si rivolge a lui. E' Giuseppe a dover dare il nome a Gesù, e così iscriverlo nella genealogia di Davide, come era predetto dalle Scritture.
Maria è la madre di Gesù, dono dello Spirito Santo. Giuseppe è colui che gli dà un posto sulla terra, lo inserisce nella discendenza davidica; per mezzo suo, Gesù sarà il realizzatore delle promesse e salverà il proprio popolo dai peccati.
Da questa rivelazione, Giuseppe capisce la missione del Figlio di Maria e sa dunque che Gesù è il Salvatore promesso ad Israele. Egli si comporterà non solo come sposo di Maria, ma come membro della casa di Davide, detentore delle promesse.
Matteo non dà molto spazio alla nascita di Gesù. Per lui è importante dire alla gente che Gesù è il re dei Giudei, che gli astrologi pagani, forestieri, ne scoprono la nascita, e poi ricordare la storia di Mosè, il legislatore d'Israele, scampato dal massacro dei figli maschi d'Israele in terra d'Egitto. I rappresentanti dei popoli del mondo, i Magi, racconteranno la nascita del re d'Israele, cosi Matteo mette il suo popolo al centro della storia.

* * *

La maternità di Maria sconvolge i piani di Giuseppe. Egli è angosciato, non riesce a capire, cerca una spiegazione. E' in lotta tra i propri diritti e l'affetto per Maria. Non è facile per lui prendere una decisione. Ma è aiutato da una luce del cielo.
Dopo che l'angelo gli ha parlato, Giuseppe ha proceduto " per aliam viam". La legge, nella sua situazione , gli suggeriva il divorzio.
Al tempo di Giuseppe e di Maria, in Oriente, spesso il matrimonio era combinato dai genitori quando i figli erano ancora bambini. Raggiunta l'età matura si fidanzavano, e veniva concesso un anno per prepararsi al matrimonio (potevano anche non accettare il fidanzamento e dunque rimanere liberi). Da quel momento, per legge, erano marito e moglie, pur non avendo ancora, per un anno, il diritto di convivere.
Se durante quell'anno decidevano di non sposarsi, dovevano fare il processo di divorzio, con le necessarie motivazioni, accuse, decisioni in tribunale, ecc.
Per diritto, Giuseppe poteva chiedere il divorzio, portare Maria in tribunale e accusarla perchè trovata incinta.
Questa scoperta è descritta con un linguaggio rivelatore. Lo Spirito ha agito, e dunque il concepimento è avvenuto "non da sangue, nè da volere di c arne, nè da volere di uomo" (Gv 1,13), ma il "Verbo" è stato "generato" da Dio.



Verso Betlemme di Luc Van Looy

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Gesù è nato veramente da una donna vergine?

Gesù è nato veramente da una donna vergine?
La nascita verginale di Gesù Cristo è un avvenimento che ha lasciato perplesse molte persone. La Bibbia afferma che Dio aveva deciso che Suo Figlio sarebbe entrato nel mondo in modo miracoloso. Settecento anni prima della nascita di Cristo, il profeta Isaia scriveva: «Perciò, il Signore stesso vi darà un segno: Ecco la Vergine concepirà, e partorirà un Figliuolo; e tu chiamerai il suo nome Emanuele» (Isaia 7:14 versione Diodati e CEI).
L'adempimento della profezia di Isaia è riportato nel Nuovo Testamento: «Quando Elisabetta fu al sesto mese, Dio mandò l'angelo Gabriele a Nazareth, un villaggio della Galilea, a Maria, una vergine fidanzata con un certo Giuseppe, discendente del re Davide.
«Non temere Maria!» le disse l'angelo, «perché tu hai trovato il favore di Dio! Fra poco sarai incinta e avrai un figlio maschio; lo chiamerai Gesù.» Maria allora chiese all'angelo: «Ma come posso avere un bambino? Sono vergine!» L'angelo rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la forza di Dio ti coprirà con la sua ombra, perciò il bambino che nascerà sarà chiamato: Figlio di Dio, perché nulla è impossibile a Dio!» (Luca 1:26-37).



La nascita verginale è riferita dalla Bibbia come fatto storico. Gli autori che riportano il racconto sono Matteo, testimone oculare dei fatti relativi alla vita di Gesù, ed il medico Luca, che presenta alcuni aspetti della vita di Cristo dal punto di vista di Maria, Sua madre.
Sia in Matteo che in Luca i brani sono autentici. Non esiste assolutamente alcuna prova che siano stati aggiunti in momenti successivi: infatti, la dottrina secondo cui Gesù nacque da una vergine è stata creduta dalla Chiesa sin dalla sua origine. Ignazio, vissuto all'inizio del secondo secolo, scriveva agli Efesini: «...poiché il nostro Dio, Gesù Cristo, fu concepito nel grembo di Maria, secondo il decreto divino, dal seme di Davide, ma anche dello Spirito Santo.»
Vi sono diverse ragioni per cui era necessario che Gesù nascesse da una vergine. La Bibbia insegna che la Parola che si è fatta carne era con Dio sin dal principio (Giovanni 1:1). Il fatto che Cristo esistesse già prima della Sua incarnazione è attestato più volte nel Nuovo Testamento (Giovanni 8:58, Filippesi 2:5-11, Colossesi 1:15-16).



Quando Gesù venne al mondo, la sua vita non era appena agli inizi, così come le nostre, ma era quella dell'eterno Figliuolo di Dio. Venire al mondo dalla vergine Maria attesta un intervento divino ed è proprio quello che i Vangeli riportano e dimostrano. Un'altra delle ragioni per cui era necessario che Gesù nascesse da una vergine è data dalla Sua natura priva di peccato. Uno degli insegnamenti fondamentali del Nuovo Testamento è che Gesù, dal momento della nascita a quello della morte, non peccò mai. Per essere un sacrificio perfetto, Egli stesso doveva essere perfetto, senza peccato. Per non essere già contaminato dal peccato al momento della nascita, era necessaria una miracolosa entrata nel mondo.
Molti trovano difficile credere che Gesù nacque da una vergine, proprio perché si tratta di un miracolo. La Scrittura, infatti, non lo tratta come un avvenimento ordinario, ma come un atto sovrannaturale di Dio. Il miracolo della nascita da una vergine non dovrebbe porre problemi a chi accetta gli altri miracoli riportati nella Bibbia. I Vangeli illustrano chiaramente che Maria e Giuseppe non ebbero rapporti matrimoniali prima della nascita di Gesù: «...e non ebbe con lei rapporti matrimoniali, finché non ebbe partorito il figlio che Giuseppe chiamò Gesù.» (Matteo 1:25).
La nascita di Cristo da una vergine non è semplicemente un fatto storico, ma anche un indispensabile atto divino per la salvezza dell'umanità.






http://www.incontraregesu.it/risposte/vergine.htm

Perché la nascita di Gesù Cristo viene celebrata il 25 Dicembre?

Perché la nascita di Gesù Cristo viene celebrata il 25 Dicembre?


Ogni anno, il mondo, con l'avvicinarsi degli ultimi giorni di dicembre, festeggia, nei modi più svariati, dalle luminarie pubblicitarie al presepio e all'albero, la Nascita di Cristo Gesù.

Con tutti questi modi paganeggianti, entrati ormai nella tradizione civile e religiosa, dobbiamo dire apertamente che si è degenerato dalla genuina verità, quella che promana dalla Parola di Dio a questo riguardo.

Il mondo, in realtà, approfitta della circostanza o del pretesto, per mettere in mostra i più svariati articoli commerciali, allettare il visitatore incantato e indurlo ad acquistare la merce.



Innanzi tutto, precisiamo che la Sacra Scrittura non ci ha lasciato alcuna data cronologica intorno alla Nascita di Gesù, per cui il 25 dicembre non è da ritenersi come il «dies natalis» del Signore.

Dalla mitologia si rileva che il 25 dicembre i pagani iniziati ai misteri di Mitra celebravano la festa del natale del “Sol invictus”. Questo culto idolatria al dio Sole, l'eliolatria, fu l'ultima forma ereditata dal paganesimo romano.

L'imperatore Aurelio diede ad essa una consacrazione ufficiale, erigendo in suo onore un tempio favoloso, mentre fissava la solennità di quel dio al solstizio d'inverno, cioè al 25 dicembre. Quando però l'imperatore Costantino si convertì al cristianesimo, fu necessario fare di quella data non più il «dies natalis» dell' astro del giorno, bensì il «dies natalis» di Colui di cui l'astro era soltanto il simbolo nel cosmo. Così ebbe inizio il Natale del Signore.

Ciò premesso, senza voler dar troppo peso alla data del 25 dicembre o ad un'altra qualsiasi, un fatto è certo che il Signore Gesù è veramente venuto su questa terra. L'apostolo Paolo scrive: «Quando giunse la pienezza dei tempi, Iddio mandò il suo Figliuolo., nato di donna, nato sotto la legge» (Galati 4:4).

La sua incarnazione aveva uno scopo ben preciso, e la Sacra Scrittura ce lo rivela dicendo: «Per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché ricevessimo l'adozione di figliuoli» (Galati 4:5). Cristo, quindi, si è veramente incarnato, fatto uomo.



Qualcuno potrebbe chiedersi, perché egli ha fatto questo? Che bisogno c'era che il Figlio di Dio rivestisse la nostra fragile natura umana?

La risposta la troviamo alle origini dell'uomo, quando, dopo la caduta dei nostri progenitori, Dio apostrofa il seduttore dicendo che la progenie della donna, cioè Cristo, il Salvatore, gli avrebbe schiacciato il capo (Genesi 3.;15).

Cristo, infatti, dice la Scrittura, ci ha affrancati dal peccato, dalla maledizione della legge e dalla morte «avendo cancellato l'atto accusatore» attraverso il suo sacrificio sulla croce del Golgota (Romani 6:18; Galati 3:14; Colossesi 2:14).

La nascita di Cristo in questo mondo, pertanto, segna l'apice dell'amore di Dio verso la sua creatura, l'uomo.

Gesù «annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini». «Essendo ricco si è fatto povero per amor nostro, perché mediante la sua povertà, noi potessimo diventar ricchi» (Filippesi 2:7; 2Corinzi 8:9).

La sua apparizione inoltre su questa terra, ha avuto lo scopo di «distruggere le opere del diavolo» (1° Giovanni 3:8b; Genesi 3:15).



http://www.incontraregesu.it/risposte/natale.htm