ARTICOLI SULLA RELIGIONE CRISTIANA

giovedì 30 aprile 2009

VERSETTI BIBLICI PER CAPIRE

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Apocalisse 12:7-8

E vi fu guerra in cielo: Michele ed i suoi angeli combatterono contro il dragone ed i suoi angeli, e questi essendo stati sconfitti, sono stati cacciati via dal cielo.



Apocalisse 20:12

E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, ed i libri furono aperti. Fu aperto un'altro libro che è il libro della vita ed i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri, secondo le loro opere.



Atti 1:9

Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu sollevato in alto ed una nuvola lo accolse e lo sottrasse dalla loro vista.



Atti 2:41-47

Quelli dunque che ricevettero la sua parola lietamente furono battezzati; in quel giorno si aggiunsero circa tremila persone. Questi erano perseveranti nel seguire l'insegnamento degli Apostoli, nella comunione fraterna, nella celebrazione della Santa Cena e nelle preghiere. Erano tutti presi da timore, e molti segni e miracoli si facevano per mano degli Apostoli. Or tutti coloro che credevano stavano insieme ed avevano ogni cosa in comune. Vendevano i poderi ed i beni e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Perseveravano con una sola mente, tutti i giorni nel tempio e rompendo il pane di casa in casa prendevano il cibo insieme con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Ed i Signore aggiungeva alla Chiesa, ogni giorno, coloro che erano salvati.



Atti 10:42-43

Or egli ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare che egli è colui che Dio ha costituito giudice dei vivi e dei morti. A lui rendono testimonianza tutti i profeti che chiunque crede il lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome.



Atti 19:9

Ma poiché alcuni si indurivano e persistevano nell'incredulità, parlando male della Via, in presenza della folla, Paolo ritiratosi da loro, separò i discepolo e continuò ad insegnare ogni giorno.



Colossesi 3:1

Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio.



I Corinzi 11:7

L'uomo non deve coprirsi il capo, perché è l'immagine di Dio.



I Corinzi 15:42-44

Così sarà pure la resurrezione dei morti: il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza; è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Vi è corpo naturale e vi è corpo spirituale.



I Corinzi 15:53

...poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità.



II Corinzi 4:11

Noi che viviamo, infatti siamo del continuo esposti alla morte per Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.



II Corinzi 5:1-4

Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra abitazione terrena, viene disfatta, noi abbiamo da parte di Dio un edificio, un'abitazione non fatta da mano d'uomo eterna nei cieli. Poiché in questa tenda noi gemiamo, desiderando di essere rivestiti dalla nostra abitazione celeste, se pure saremo trovati vestiti e non nudi. Noi infatti che siamo in questa tenda gemiamo, essendo aggravati, e perciò non desideriamo già di essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.



II Corinzi 5:4

Noi infatti che siamo in questa tenda gemiamo, essendo aggravati, e perciò non desideriamo già si essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.



Daniele 7:13-14

Io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile ad un Figlio dell'uomo; egli giunse fino all'Antico dei giorni, e gli furono dati dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, ed il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto.



Ebrei 4:15

Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato.



Efesini 2:6

Ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù.



Efesini 2:21-22

Su cui tutto l'edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore, nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora a Dio nello Spirito.



Efesini 3:8-11

A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo; affinché, per mezzo della chiesa, nel tempo presente, sia manifestata ai Principati e alle Potestà, nei luoghi celesti, la multiforme sapienza di Dio, secondo il proponimento eterno che Egli attuò in Cristo Gesù, nostro Signore.



Efesini 4:9-10

Or questo "è salito" che cosa vuol dire se non che prima era pure disceso nelle parti più basse della terra? Colui che è disceso è lo stesso che è anche salito al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose.



Genesi 1:26

Poi Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza..."



Genesi 1:31

Allora Dio vide tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono.



Genesi 3:22

E l'Eterno Dio disse:" Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi, perché conosce il bene ed il male.



Genesi 15:16

Ma alla quarta generazione essi torneranno qui, perché l'iniquità degli Amorei non è ancora giunta al colmo.



Giona 3:10

Quando Dio vide ciò che facevano, cioè che si convertivano dalla loro condotta malvagia, si è pentito per il male che aveva detto di far venire loro e non lo vece.



Giovanni 1:1

Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.



Giovanni 1:12

Ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio; a quelli cioè che credono nel suo nome.



Giovanni 1:14

E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria; gloria come dell'Unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.



Giovanni 3:18

Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'Unigenito Figlio di Dio.



Giovanni 5:29

Quelli che hanno fatto il bene risusciteranno alla vita; e quelli che hanno fatto il male risusciteranno a condanna.



Giovanni 8:58

Gesù disse loro: " In verità, in verità io vi dico: Prima che Abrahamo fosse nato, io sono".



Giovanni 11:43-44

E detto questo, Gesù gridò: "Lazzaro, vieni fuori!". Allora il morto uscì, con le mani ed i piedi legati con fasce e con la faccia avvolta in un asciugatoio. Gesù disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare".



Isaia 40:22

Egli è colui che sta assiso sul globo della terra, i cui abitanti sono come cavallette.



Luca 2:10-11

Ma l'angelo disse loro: "Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà, poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore.



Luca 7:47-50

"Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato poco ama". Poi disse alla donna: "I tuoi peccati ti sono perdonati". Allora quelli che erano a tavola con Gesù cominciarono a dire fra loro: "Chi è costui che perdona anche i peccati?". Ma Gesù disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata, và in pace!".



Luca 10:15

E tu, Capernaum, che sei stata innalzata fino al cielo, sarai abbassata fin nell'inferno.



Luca 16:19-31

"Or v'era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente; e v'era un pover'uomo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d'ulceri, e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri. Or avvenne che il povero è morto e fu portato dagli angeli nel seno d'Abramo; è morto anche il ricco, e fu seppellito. E nell'Ades, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo e Lazzaro nel suo seno, ed esclamò:"Padre Abramo, abbi pietà di me, manda Lazzaro ad intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma". Ma Abramo rispose:"Figliuolo, ricordati che tu ricevesti dei beni in vita tua, mentre Lazzaro ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato e tu sei tormentato; oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, ne di la si passi a noi." L'uomo disse:" Ti prego allora, oh padre Abramo, che tu lo mandi a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch'essi a venire in questo luogo di tormento." Abramo rispose:"Hanno Mosè ed i profeti, ascoltino quelli." E l'altro:"No, padre Abramo, ma se una va a loro dai morti si ravvedranno." Ma Abramo rispose:"Se non ascoltano Mosè ed i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse."



Luca 19:1-10

E Gesù, essendo entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco, un uomo, chiamato per nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, cercava di veder chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura.
Allora corse innanzi, e montò sopra un sicomoro, per vederlo, perché egli aveva da passar per quella via. E come Gesù fu giunto in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: Zaccheo, scendi presto, perché oggi debbo albergare in casa tua. Ed egli s'affrettò a scendere e l'accolse con allegrezza.
E veduto ciò, tutti mormoravano, dicendo: E' andato ad albergare da un peccatore!
Ma Zaccheo, presentatosi al Signore, gli disse: Ecco, Signore, la metà dei miei beni la do ai poveri; e se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo. E Gesù gli disse: Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figliuolo d'Abramo: poiché il Figliuol dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perito.



Luca 20:47

Essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per farsi vedere. Essi riceveranno una più dura condanna.



Marco 3:29

Ma chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, ma sarà destinato alla dannazione eterna.



Marco 9:43

Se la tua mano ti è occasione di peccato tagliala! E' meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani ed andare all'inferno, nel fuoco inestinguibile.



Marco 9:48

Dove il loro verme non muore ed il fuoco non si spegne.



Matteo 5:22

Ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi avrà detto al proprio fratello "stupido", sarà giudicato dal tribunale; e chi gli avrà detto "pazzo", sarà condannato al fuoco dell'inferno.



Matteo 8:12

Ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.



Matteo 10:28

E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima ed il corpo nella Geenna.



Matteo 13:40

Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.



Matteo 13:42

E li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.



Matteo 14:35-36

E gli uomini di quel luogo, avendo riconosciuto Gesù, diffusero la notizia per tutta la regione circostante; e gli presentarono tutti i malati; e lo pregarono che potessero toccare almeno il lembo della sua veste; e tutti quelli che lo toccarono furono perfettamente guariti.



Matteo 16:18

Io ti dico che tu sei Pietro e sopra questa roccia edificherò la mia chiesa, e le porte dell'inferno non la potranno vincerla.



Matteo 16:19

Ed io ti darò le chiavi del Regno dei Cieli e tutto ciò che avrai legato sulla terra, sarà legato nei cieli; e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra, sarà sciolto nei cieli.



Matteo 18:8

Ora, se la tua mano, o il tuo piede, ti è occasione di peccato, mozzali e gettali via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani e due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.



Matteo 22:2

Il Regno dei Cieli è simile ad un re, che ha preparato le nozze di suo figlio.



Matteo 22:13

Allora il re disse ai servi:"Legatelo mani e piedi, prendetelo e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.



Matteo 22:37-39

E Gesù gli disse: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente. Questo è il primo e gran comandamento; il secondo, simile a questo, è: Ama il prossimo tuo come te stesso."



Matteo 23:33

Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete alla condanna dell'inferno?



Matteo 24:30

Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'Uomo e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'Uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria.



Matteo 25:19

Ora, dopo molto tempo, ritornò il signore di quei servi e fece i conti con loro.



Matteo 25:31-32

Ora, quando il Figlio dell'Uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri.



Matteo 25:41

Allora Egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra:"Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.



Matteo 25:46

E questi andranno nelle pene eterne, ed i giusti nella vita eterna.



Matteo 28:6

Egli non è qui, perché è risorto, come aveva detto; venite, vedete il luogo dove giaceva il Signore.



Matteo 28:19

Andate dunque e fate discepoli di tutti i popolo, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.



Numeri 16:33

E scesero vivi nello Sheol; la terra si richiuse su di loro ed essi scomparvero di mezzo all'assemblea.



Numeri 23:10

"...Possa io morire della morte dei giusti e possa la mia fine essere come la loro!"



I Pietro 3:19

Nel quale egli (Cristo) andò anche a predicare agli spiriti che erano in carcere.



Proverbi 8:31

Mi dilettavo sul globo terrestre,ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo. (la Bibbia di Gerusalemme)



I Re 19:4

... andò a sedersi sotto una ginestra e chiese di poter morire, dicendo: "Ora basta, o Eterno! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri".



Romani 1:20

Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo essendo evidenti per mezzo delle sua opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente.



Romani 6:12

Non regni quindi il peccato nel vostro corpo mortale, per ubbidirgli nelle sue concupiscenze.



Romani 8:11

E se lo Spirito di Colui che ha resuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che risuscitò Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali mediante il Suo Spirito che abita in voi.



Salmi 22:16

Poiché cani mi hanno circondato; uno stuolo di malfattori mi ha attorniato; mi hanno forato le mani ed i piedi.



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ATHET PYAN SHINTAW PAUL

ATHET PYAN SHINTAW PAUL



Athet Pyan Shintaw Paul, un ex-monaco buddista del Myanmar (Burma), racconta come nel 1998 resuscitò dai morti mentre si svolgeva il suo funerale, dopo tre giorni, tornando dall'inferno, e convertitosi a Cristo cominciò subito ad avvertire tutti che se continuavano ad adorare Buddha e altri dei sarebbero finiti all'inferno, proclamando che solo Gesù è il vero Dio.


Ecco le sue parole: "Mi chiamo Athet Pyan Shintaw Paulu, sono nato nel 1958 in Bogale nel Irrawaddy Delta, Myanmar del Sud (Burma). Quando raggiunsi i 18 anni, i miei genitori Buddisti mi mandarono come novizio in un monastero. A 19 anni, diventai un monaco, entrando nel monastero di Mandalay Kyaikasan Kyaing, dove fui istruito da U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw, probabilmente il più famoso insegnante buddista del tempo, che è morto in un incidente stradale nel 1983. Quando entrai nel monastero mi fu dato un nome nuovo: U Nata Pannita Ashinthuriya.

Cercai di sacrificare i miei propri pensieri e desideri egoistici, persino quando le zanzare si posavano sul mio braccio, io invece di cacciarle via gli permettevo di morsicarmi. Mi ammalai molto gravemente, e i medici diagnosticarono una combinazione di Malaria e Febbre Gialla. Dopo un mese in ospedale, essi mi dissero che non potevano fare altro per me, e mi dimisero dall'ospedale in modo che potessi prepararmi a morire.



Di ritorno al monastero, io diventai sempre più debole, e alla fine persi i sensi. Scoprii, più tardi, che ero morto, il mio corpo cominciò ad imputridirsi e odorava di morte, il mio cuore aveva cessato di battere. Il mio corpo fu fatto passare attraverso i riti di purificazione del Buddismo.

Ma il mio spirito era completamente sveglio e mi trovai in una potente tempesta che faceva volare via tutto. Non un singolo albero, niente rimase in piedi. Io ero in una pianura vuota.

Dopo qualche tempo, attraversai un fiume, e vidi un terribile lago di fuoco. Ero confuso, perché il Buddismo non conosce una tale cosa. Io non sapevo che fosse l'Inferno fino a che non incontrai Yama, il Re dell'Inferno. La sua faccia era quella di un leone, i suoi piedi erano come serpenti, ed egli aveva molte corna sulla sua testa. Quando chiesi il suo nome, egli disse: "Io sono il Re dell'Inferno, il Distruttore".

Io poi vidi gli abiti color zafferano dei monaci di Myanmar nel fuoco, e guardando più da vicino io vidi la testa rasata di U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw. "Perché lui è nel lago di fuoco?", domandai. "Egli era un insegnante molto bravo; la sua audio cassetta: Sei un essere umano o un cane?, ha aiutato migliaia di persone a riconoscere che essi valgono più di un animale!". "Si, era un bravo insegnante", disse Yama, "Ma lui non ha creduto in Gesù Cristo. Ecco perché è all'Inferno!"



Mi fu poi mostrato un altro uomo, con dei capelli lunghi legati in un gomitolo sulla parte sinistra della sua testa. Egli indossava anche un abito, e quando domandai chi egli fosse, mi fu detto: "Gautama, che voi adorate (Buddha)". Fui sconvolto. Buddha all'Inferno, con tutta la sua etica e tutto il suo carattere morale? "Non è importante quanto egli fosse buono. Egli non ha creduto nell'Eterno Dio, e perciò è all'inferno", rispose il Re dell'Inferno. Io vidi anche Aung San, il capo rivoluzionario. "Egli è qui perché perseguitò e uccise i Cristiani, ma principalmente perché egli non ha creduto in Gesù Cristo", mi fu detto.

Un altro uomo, molto alto, indossava un'armatura e portava una spada e uno scudo. Egli aveva una ferita sulla sua fronte. Era più grosso di chiunque altro io potessi vedere, era alto circa otto piedi [1 piede = 30,48 centimetri]. Il Re dell'Inferno mi disse: "Quello è Goliath, ed è all'Inferno perché ha schernito Dio e il suo servo Davide". Io non avevo mai sentito parlare ne di Goliath e ne di Davide.



Un altro Re dell'Inferno si avvicinò a me e mi domandò: "Stai andando anche tu nel lago di fuoco?". "No", dissi, "io sono qui solo per guardare". "Hai ragione", mi disse la creatura, "tu sei venuto solo per guardare. Io non riesco a trovare il tuo nome. Tu dovrai tornare la da dove sei venuto". Sulla strada di ritorno, io vidi due vie, una larga e una stretta. La via stretta, che io seguii per circa un'ora, e mentre la percorrevo diventava di puro oro. Potevo vedere perfettamente la mia propria immagine riflessa!

Un uomo di nome Pietro mi disse: "Ora torna indietro per dire alle persone che adorano Buddha e altri dei che essi finiranno all'inferno se non cambiano. Essi devono credere in Gesù". Egli poi mi diede un nome nuovo: Athet Pyan Shintaw Paul che significa: Paolo, che ritornò in vita.



La cosa successiva che sentii fu mia madre che gridava: "Figlio mio, perché ci lasci ora?". Io compresi che giacevo in una bara. Quando mi spostai, i miei genitori gridarono: "E' vivo!", ma gli altri che erano attorno non credettero loro. Quando essi mi videro, essi furono agghiacciati dalla paura e cominciarono a gridare: "E' un fantasma!" Io notai che stavo seduto in mezzo a tre coppe ed ero impregnato di un liquido odoroso che avevano cosparso sul mio corpo mentre giacevo nella bara. Mi fu detto che stavano per cremarmi.

Quando un monaco muore, il suo nome, la sua età, e il numero degli anni del suo servizio da monaco sono incisi nella bara. Io ero gia stato iscritto come morto, ma come voi potete vedere, io sono vivo!"



Tratto da: Jesus.org

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L'INFERNO E LE SACRE SCRITTURE


L'INFERNO DESCRITTO DA GESÙ



Gesù, nei suoi messaggi, ha parlato più della realtà dell'inferno, che della realtà del Cielo.

Di seguito sono riportati alcuni versetti dove Gesù descrive l'inferno, che in questi casi si riferisce allo "Stagno di fuoco e di zolfo" come in Apocalisse 20:14-15.



Matteo 5:22

Ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi avrà detto al proprio fratello "stupido", sarà giudicato dal tribunale; e chi gli avrà detto "pazzo", sarà condannato al fuoco dell'inferno.

Matteo 11:23

Gesù quando rimprovero Capernaum gli disse: "E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell'Ades"

Matteo 13:40

Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

Matteo 13:42

E li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.

Matteo 18:8

Ora, se la tua mano, o il tuo piede, ti è occasione di peccato, mozzali e gettali via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani e due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.

Matteo 22:13

Allora il re disse ai servi:"Legatelo mani e piedi, prendetelo e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.

Matteo 23:33

Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete alla condanna dell'inferno?

Matteo 25:41

Allora Egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra:"Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.

Matteo 25:46

E questi andranno nelle pene eterne, ed i giusti nella vita eterna.

Marco 3:29

Ma chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, ma sarà destinato alla dannazione eterna.

Marco 9:43

Se la tua mano ti è occasione di peccato tagliala! E' meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani ed andare all'inferno, nel fuoco inestinguibile.

Marco 9:48

Dove il loro verme non muore ed il fuoco non si spegne.

Giovanni 5:29

Quelli che hanno fatto il bene risusciteranno alla vita; e quelli che hanno fatto il male risusciteranno a condanna.



ALCUNI PASSI DELL'ANTICO TESTAMENTO



Alcuni passi delle Sacre Scritture che confermano l'esistenza del soggiorno dei morti e che esso si trova sotto terra ad una grande profondità e che la vi scendono gli empi quando muoiono.



"Gli empi se n'andranno al soggiorno dei morti, si, tutte le nazioni che dimenticano Iddio" (Salmo 9:17), ed a proposito della sorte di quelli che confidano nei loro grandi averi e si gloriano della grandezza delle loro ricchezze e scritto: "Sono cacciati come pecore nel soggiorno dei morti; la morte e il loro pastore" (Salmo 49:14).



Giobbe, parlando degli empi, disse: "Passano felici i loro giorni poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti" (Giobbe 21:13).



Isaia, parlando della sorte di quelli che in Sion non ponevano mente a quel che faceva il Signore, ma si inebriavano di vino e di bevande alcoliche disse: "Perciò il soggiorno dei morti si è aperto bramoso, ed ha spalancata fuor di modo la gola; e laggiù scende lo splendore di Sion, la sua folla, il suo chiasso, e colui che in mezzo ad essa festeggia" (Isaia 5:14).



Sempre Isaia, nell'oracolo contro il re di Babilonia, disse ad Israele: "Tu pronunzierai questo canto sul re di Babilonia e dirai:.. Il soggiorno dei morti, laggiù si è commosso per te, per venire ad incontrarti alla tua venuta. Il tuo fasto e il suon dei tuoi salteri sono stati fatti scendere nel soggiorno dei morti" (Isaia 14:3,9,11).



Dio per mezzo di Ezechiele predisse ciò che avrebbe fatto a Tiro con queste parole: "Allora ti trarrò giù, con quelli che scendono nella fossa, fra il popolo d'un tempo, ti faro dimorare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendono nella fossa..." (Ezechiele 26:20).

http://www.incontraregesu.it/bibbia_inferno.html


BREVE DESCRIZIONE DELL'INFERNO SECONDO LA BIBBIA



Anche se è ragionevole credere che la descrizione dell'inferno fatta da Dante Alighieri, nella sua Divina Commedia, è frutto della sua fantasia, non possiamo però ignorare che Dio stesso, prima tramite i profeti e poi tramite Suo Figlio Gesù e gli apostoli, ci parla dell'esistenza di quel luogo e condizione di tormento, che Lui stesso ha destinato a durare per l'eternità.



Sembra essere scontato che, come membri di chiesa e credenti di fede cristiana, accettiamo, tra l'altro, uno degli insegnamenti basilari di Cristo, che è l'esistenza dell'inferno. Purtroppo molti "credenti" rifiutano di accettare tale realtà come voluta da Dio e proclamata dalla Chiesa. Per qualcuno la questione dell'inferno viene aggirata con l'accettazione di ragionamenti e filosofie che alla fine pongono Dio in una posizione di impotenza (alla fine non è capace di perdonare tutti), o di troppa magnanimità (alla fine Dio perdona tutti) o, nel peggiore dei casi, nella posizione dell'ingannatore (Dio ha parlato sì dell'inferno, però non voleva dire che le persone debbono soffrire, etc., etc.). Quando Dio ha voluto creare tutte le cose che esistono non ha chiesto conto a nessuno, per cui anche se non crediamo e non accettiamo qualcosa che Dio ha fatto, non per questo possiamo dire che non esiste!

COS'É L'INFERNO?

Come punto di partenza dobbiamo fare una distinzione tra il luogo di tormento in cui vanno i peccatori che non hanno voluto ricevere la Grazia, e il luogo, di tormento anch'esso, chiamato "Lo Stagno di Fuoco e di Zolfo", in cui vanno a finire, sempre gli stessi, dopo il Giudizio finale o universale, più Satana con i suoi demoni, la Bestia, il Falso Profeta, e gli angeli ribelli che sono incatenati nell'Abisso.

Spesse volte, sia il primo che il secondo luogo, vengono chiamati con lo stesso nome di INFERNO. La differenza è nel fattore tempo. Nel primo luogo vi vanno tutti i peccatori che sono morti e muoiono prima del Giudizio finale, il secondo luogo è definitivo e sarà attivo dopo la vittoria di Cristo sulla Bestia e sul Falso Profeta.

Riguardo la condizione di tutti e due i luoghi non vi è differenza: sono luoghi di tormento, di dolori, di sofferenze e di pianto.

Questa realtà ci fa comprendere un aspetto importantissimo nell'economia del Regno di Dio, cioè che la destinazione nell'aldilà si decide solo in questa terra, per cui tutte le credenze che incoraggiano le pratiche di intercessioni per i morti con i rituali annessi sono speculazioni arbitrarie e falsi insegnamenti atti a deviare le persone dal sano culto, essendo usati specialmente per incrementare l'entrata finanziaria.

Dio lascia al singolo individuo la facoltà di stabilire la propria sorte eterna, e questa sulla terra, per cui alla morte ognuno sarà portato nel luogo prestabilito: quelli a perdizione eterna nell'inferno o Ades, senza vedere Dio; quelli salvati, nel cielo alla presenza di Dio. Nel Giudizio Universale anche quelli che sono nell'inferno compariranno davanti a Dio, il quale confermerà loro l'eterna condanna.



Il luogo o condizione INFERNO racchiude diversi concetti biblici che, seppur descritti con termini diversi nelle lingue ebraica e greca, hanno in comune un predominante concetto, che è quello dell'esistenza di una realtà, dopo la cessazione dell'esistenza dell'uomo sulla terra, di condizione eterna, lontana da Dio e nella sofferenza. D'altronde, la creazione di Dio, il Suo impegno per la realizzazione della salvezza dell'umanità, con la necessità della nascita, della morte e risurrezione di Cristo, sarebbero state inopportune in una realtà dove non ci sarebbe una punizione eterna e dove alla fine tutto sarebbe tornato nel nulla assoluto o nella eterna scomparsa dell'uomo malvagio e peccatore, tutte cose, queste, che ci portano alla deviazione totale dall'insegnamento di Cristo e completamente fuori dal cristianesimo.

Anche se la dottrina dell'inferno non è la dottrina centrale del cristianesimo, possiamo tranquillamente dire che è, insieme alle altre, un insegnamento importantissimo, per cui negando la sua esistenza saremo costretti a rifiutare le altre che sono ad essa collegate. Tutte le dottrine e gli insegnamenti fondamentali di Cristo sono vitali per il credente, sono come i raggi di una ruota, per cui venendone a mancare uno, viene compromessa la funzionalità della ruota stessa.



I termini che riscontriamo nelle lingue bibliche sono:

Abyssos (greco) cioè "abisso", "inferi", in particolare "prigione dei demoni e degli angeli ribelli in punizione" dei passi di Luca 8:31 e Apocalisse 9:1; un significato simile è attribuito a "tartaros" di 2° Pietro 2:4;

Sceol (ebreo) ovvero Ades (greco), comunemente chiamato "inferno" e "soggiorno dei morti", ed è il luogo provvisorio ed intermedio di soggiorno dell'anima della persona deceduta sino alla resurrezione finale. Lì Gesù è andato a predicare il Vangelo agli spiriti dei morti (1° Pietro 3:19, 4:6), ed è pure da lì che, quando se n'è salito in alto, nel cielo, ha liberato molti che erano prigionieri, portandoli con se (Efesini 4:8). Quindi Sceol o Ades, adesso, dopo la resurrezione di Gesù, è la condizione e il luogo dove vanno le anime di coloro che saranno giudicate e condannate da Dio ed è tutt'ora un luogo in cui si soffre. (Leggi le testimonianze);

Geenna (greco) è l'inferno finale di fuoco e zolfo, o "stagno ardente di fuoco e zolfo" di Apocalisse 20:10 e 20:15. E' il termine tradotto in greco dall'Aramaico di "gehinnam", cioè valle di Hinnom, luogo a sud di Gerusalemme, dove al tempo del dominio cananeo venivano eseguiti sacrifici di bambini tramite roghi e che valeva come luogo di giudizio divino. Quando Gesù parla di questo luogo non si riferisce al luogo geografico, ma a quello che esso rappresenta, cioè il luogo della punizione.

Dunque i passi della Bibbia che ci parlano di queste realtà non ci vogliono trasmettere dei concetti puramente simbolici, come vogliono credere quelli che rifiutano il sano insegnamento di Cristo per abbracciare le tesi dell'annichilimento e del condizionalismo, ma ci descrivono, seppur aiutati da figure immaginarie, delle realtà presenti e future.

La Geenna, o lo Stagno di Fuoco e di Zolfo sono veramente dei luoghi in cui si soffre. Gli elementi del fuoco e dello zolfo possono essere immaginari, ma quello che la Parola di Dio ci vuole trasmettere sono gli effetti che questi elementi hanno sulla persona e sono effetti che causano dolore e sofferenze. Infatti, dice ancora la Gesù: "...lì sarà il pianto e lo stridor di denti".



Inoltre bisogna distinguere tra la cessazione della vita fisica e la morte eterna.

Noi uomini creati ad immagine e somiglianza di Dio siamo spirito, abbiamo un'anima ed un corpo. Come dice l'Apostolo Paolo: "...abitiamo in questa tenda (corpo)". Quando, per un qualsiasi motivo di infermità o di incidente, il nostro corpo non è più in grado di funzionare, diciamo che "si muore", alla nostra anima viene a mancare quella condizione che le permette l'esistenza sulla terra, o meglio ancora, sulla superficie della terra. Questa è la morte fisica, la cessazione della vita del corpo.

La morte eterna, invece, è la condizione di mancanza di vita divina per l'eternità. E' chiamata anche "la morte seconda" in Apocalisse 20:14 ed è raffigurata come uno stagno dove bruciano continuamente elementi infiammabili.

Così quando leggiamo nella Bibbia che l'uomo che muore viene posto nella tomba e li non si ricorderà più niente, vuol dire che il corpo, creato o trasformato da Dio dalla terra, ritorna alla terra da dove è stato tratto, ma l'anima scende nel soggiorno dei morti (Sceol-Ades-Inferno).

In ebraico il termine "tomba" è "queber", in greco "taphos" e "mnemeion". Sono tutti termini differenti da quelli sopra descritti e rappresentano e descrivono condizioni e luoghi diversi.



Anche se vogliamo partire dal presupposto che termini come: stagno ardente, fornace ardente, pena di fuoco eterno, fuoco inestinguibile, verme che non muore e tormento, trattano di una descrizione simbolica, in tutto o in parte, sono comunque riconoscibili delle realtà spaventose: lontananza da Dio, tenebre, sofferenze e tormenti.

L'indicazione perentoria di tali dolori nello Sceol o nella Geenna, non si possono paragonare a un'estinzione o annientamento dell'esistenza. Se l'uomo fosse veramente annientato all'atto della morte terrena sarebbero superflui e incomprensibili i riferimenti al "fuoco eterno" o "inestinguibile", al "verme che non muore" e alle relative sofferenze.

Da nessuna parte della Sacra Scrittura si trova una chiara prova del fatto che questo "fuoco" rappresenta un atto unico di annientamento che dà termine all'esistenza dell'individuo, mentre invece si denota la sua eterna durata.

Per descrivere la realtà della punizione, della sofferenza e della lontananza eterna da Dio, la Bibbia utilizza costantemente concetti che richiamano orrore, dolore e sofferenze. Per esempio, la Geenna non rappresenta qualcosa di irreale, temporaneo e vuoto, ne qualcosa che annienta definitivamente, ne un luogo di condizione intercorrente fra le varie reincarnazioni, ne un luogo di purificazione come il Purgatorio.



Alla fine anche "la morte" e "il soggiorno dei morti" saranno gettati nello Stagno di Fuoco (Apocalisse 20:14). Questo ci descrive: 1) il passaggio dei morti, da una condizione temporanea di sofferenze ad una condizione finale di eterna perdizione; 2) la fine della funzione dello Sceol da "anticamera dell'inferno", così, seppur ve ne fossero rimasti alcuni, anch'essi si troverebbero nella eterna e finale destinazione, dentro lo Stagno di Fuoco.

CONCLUSIONE

Accettare l'insegnamento dell'INFERNO e descriverlo, non significa gioire ed essere felici per le molte anime che vanno in quel luogo di tormento. Nella Bibbia sta scritto che Dio non si compiace nel peccatore che perisce, ma desidera che ogni persona giunga alla conoscenza della verità per poter scegliere per la sua salvezza. Purtroppo, ed a malincuore, dobbiamo costatare che, o per ignoranza, o per negligenza, o per libera scelta, molte persone vivono la propria vita vicino alla religione ma lontano da Dio. Anche noi come figli di Dio ci associamo al sentimento di Dio, e il solo scopo di questa modesta iniziativa è quello di servire come monito ed avvertimento per coloro che consapevoli o inconsapevoli sono sulla strada che li porta all'inferno. (Leggi il Piano di Dio per l'uomo).



Gesù ha detto: " ...due sono le vie: una stretta ed angustia che porta alla vita, e pochi sono quelli che la prendono; l'altra larga e spaziosa che porta alla perdizione, e molti sono quelli che vi si incamminano". (Matteo 7:13-14).

La strada che conduce all'inferno è prima di tutto una strada (trascorrere la vita) senza la Salvezza e senza Dio; è la strada del peccato e delle concupiscenze; della realizzazione dei propri desideri ad ogni costo, anche recando del male al prossimo.

Strada significa "trascorrere la vita", "seguire una tale decisione", "fare una tale scelta". E' una decisione che prendiamo noi, conseguentemente alla libertà che Dio ci ha dato. La strada della politica corrotta, della religione formale, della scienza senza Dio, delle filosofie e delle dottrine ingannatrici e dell'egoismo, è la strada che tira dritto per l'inferno.

Il rimedio per evitare ciò è cambiare strada, decidere di fare la volontà di Dio e arrendersi all'amore di Cristo, colui che può perdonare tutti i nostri peccati ed assicurarci una vita eterna vicino a Dio e fuori dall'inferno.

(Come ricevere la Salvezza).

http://www.incontraregesu.it/l'inferno%20esiste.html

E' Dio così crudele da desiderare che le anime soffrono per l'eternità nell'inferno?



Il fatto che Dio condannerà delle anime a soffrire nell'inferno è una dimostrazione della giustizia di Dio, che va di pari passo con l'amore di Dio. Giustizia ed amore sono raffigurate come le due braccia di Dio. Infatti se non ci sarà condanna non ci può essere salvezza; che bisogno ha l'uomo di salvezza se non ci sarà una condanna da cui scampare? Se non vi era bisogno della salvezza, perché allora è venuto nel mondo, sofferto e morto sulla croce il Figlio di Dio?

La resurrezione stessa di Gesù testimonia la giustizia di Dio, il quale ha costituito come giudice proprio suo Figlio. Solo lui è in grado di giudicare rettamente perché oltre ad essere Figlio di Dio è anche il Salvatore degli uomini. Dio ha gia manifestato la sua bontà ed il suo amore verso tutti gli uomini, perché ha programmato e permesso la morte del suo unico Figlio, per dare la possibilità a tutti gli uomini di ricevere la salvezza.

Venendo meno la giustizia, viene meno anche l'amore. Due attributi fondamentali della personalità di Dio: Dio è Amore; Dio è Giusto. La condanna degli empi, oltre a dimostrare la giustizia di Dio, conferma e rafforza l'amore di Dio. La Giustizia di Dio si manifesterà con la stessa intensità con cui si è manifestato l'amore che Dio ha ed ha avuto per l'uomo, che ha permesso la morte di suo Figlio. Alla fine l'amore di Dio si concretizzerà col la giusta ricompensa per coloro che lo hanno amato ed hanno posto in Lui la loro fiducia con obbedienza.



http://www.incontraregesu.it/risposte/inferno.htm
L'inferno.

La vita non finisce con la morte, perché l'uomo ha all'interno del suo corpo un'anima immortale che sopravvive alla morte fisica. Dell'esistenza di questa anima immortale ne parlò pure Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ai suoi discepoli quando disse loro di non temere "coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima" (Matteo 10:28). Da notare che Gesù ha detto che il corpo può essere ucciso, mentre l'anima no; per cui è ovvio che essa continua a vivere dopo la morte. Ci sono due posti in cui le anime degli uomini, dopo la morte, possono andare. Uno è un posto di riposo, di refrigerio, di benedizione, etc., in cui vanno coloro che sulla terra hanno amato Dio e fatto la volontà di Dio. L'altro luogo è un posto in cui va il peccatore e colui che ha rifiutato la grazia e l'amore di Dio. Quest'ultimo è un luogo in cui si soffre ed in cui ci sarà il Diavolo coi suoi angeli. Questo luogo nella Bibbia e' chiamato in ebraico Sheol, e in greco Ades, e da alcuni è stato tradotto con "soggiorno dei morti" e da altri con "inferno" (dal latino infernus che significa: luogo che è di sotto, inferiore).

Nel passo di Luca 16:19-31 (il ricco e Lazzaro), il nostro Signore Gesù Cristo racconta una storia realmente avvenuta. Quella storia ci insegna che con la morte non finisce tutto, ma che esiste una vita ultraterrena e che l'anima del peccatore continua a vivere in un mondo invisibile a noi, dopo la sua morte. Questa è la realtà di molte persone che vivono nel peccato e lontani da Dio: vivono sulla terra, godono dei piaceri della vita e si dilettano nel fare il male, ma quando giunge la morte, la loro anima si diparte dal loro corpo e va nell'Ades dove sarà tormentata dal fuoco di quel luogo. Il racconto ci dice che quel ricco godeva splendidamente ogni giorno mentre era sulla terra; però quando è morto, e fu seppellito, si ritrovò in un luogo di tormento, appunto l'Ades. In quel luogo poteva ancora parlare, ricordare, e secondo quello che egli disse ad Abramo, avrebbe potuto essere pure rinfrescato con dell'acqua.

L'Ades, o Inferno, si trova negli antri della terra ad una grande profondità; è in questa creazione, ma vi si entra con la dimensione della realtà invisibile, chiamata anche spirituale. In rare occasioni e avvenuto che direttamente delle persone vi sono entrate con i loro corpi; un esempio è l'episodio avvenuto nel deserto, quando gli Israeliti, dall'Egitto stavano andando nella Terra Promessa (Numeri 16:33 ). E' un luogo reale dove l'anima del peccatore, dopo essere uscita dal suo corpo, va a stare in attesa del giudizio. Noi non possiamo vedere la nostra anima, ma sappiamo che essa dimora in questo nostro corpo di carne ed ossa, e come non possiamo negare l'esistenza dell'anima solamente perché la vediamo, non possiamo neanche negare l'esistenza dell'Ades che non vediamo.

Questo viene prima il Giudizio Universale, ma il luogo dove saranno gettati Satana, i suoi angeli e tutti gli uomini che saranno condannati, cioè nello Stagno di Fuoco e di Zolfo, sarà una condizione in cui le sofferenze saranno maggiori.





Allora ti trarrò giù, con quelli che scendono nella fossa, fra il popolo d'un tempo, ti farò dimorare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendono nella fossa... (Ezecchiele 26:20).

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giovedì 23 aprile 2009

Se Gesù sapeva che Giuda lo avrebbetradito, perché l’ha tenuto sino alla fine nella cerchia dei più vicini?


Dalla comunita' di Taize'
GIUDA
Se Gesù sapeva che Giuda lo avrebbetradito, perché l’ha tenuto sino alla fine nella cerchia dei più vicini?
Tra i numerosi discepoli che lo seguivano, Gesù ne designò dodici per stare più vicini a lui, per condividere e continuare la sua missione. Non è alla leggera che istituì questo gruppo dei dodici apostoli, ma lo ha fatto dopo aver pregato tutta la notte.

Però, a un dato momento, Gesù si rese conto di un rovesciamento in Giuda, uno dei dodici. Gesù comprese che si staccava interiormente da lui, e anche che lo avrebbe «tradito», come dicono i vangeli. Secondo il vangelo di Giovanni, già in Galilea, molto prima degli avvenimenti di Gerusalemme che dovevano portarlo alla croce, Gesù capì cosa stava succedendo (Giovanni 6,70-71). Perché allora non ha allontanato Giuda dal suo seguito, ma l’ha tenuto accanto a sé sino alla fine?

Una parola che Gesù usa per parlare della creazione del gruppo dei dodici apostoli mette su una pista: «Non ho forse scelto io voi, i Dodici?» (Giovanni 6,70; vedi anche Giovanni 13,18). Il verbo scegliere o eleggere è un termine chiave nella storia biblica. Dio ha scelto Abramo, ha eletto Israele per farne suo popolo. È dunque la scelta di Dio che costituisce il popolo di Dio, il popolo dell’alleanza. Ciò che rende l’alleanza stabile è che Dio sceglie d’amare Abramo e i suoi discendenti per sempre. L’apostolo Paolo commenterà: «I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili» (Romani 11,29).

Poiché Gesù ha scelto i dodici come Dio ha scelto il suo popolo, non poteva rinviare Giuda, anche quando capì che lo avrebbe tradito. Sapeva che doveva amarlo sino alla fine per attestare che la scelta di Dio era irrevocabile. I profeti, in particolare Osea e Geremia, hanno parlato nel nome di un Dio ferito e umiliato dal tradimento del suo popolo, e che tuttavia non cessa d’amare d’un amore eterno. Gesù non voleva e non poteva fare di meno: umiliato dal tradimento di uno dei suoi intimi, non cessò di mostrargli il suo amore. Abbassandosi davanti ai suoi discepoli per lavar loro i piedi, si fece il servo di tutti, anche di Giuda. Ed è in modo particolare a Giuda che diede un pezzo di pane condiviso: frammento d’amore ardente che costui portò con sé nella sua notte (Giovanni 13,21-30).

Se voleva essere fedele al Padre suo – al Dio che aveva scelto Abramo e Israele, al Dio dei profeti – Gesù non poteva fare altrimenti che mantenereGiuda accanto a sé sino alla fine. Egli amava Giuda anche quando questi era interamente preso dalle sue tenebre. «La luce splende nelle tenebre» (Giovanni 1,5). Il Vangelo dice che è nel momento in cui dava il suo amore a Giuda, d’averlo amato in perdita e senza misura, che Gesù «fu glorificato» (Giovanni 13,31). Nella notte più opaca del risentimento e dell’odio, egli manifestò l’irradiamento inaudito dell’amore di Dio.

Perché i vangeli sono così discreti sui motivi di Giuda?
È sorprendente che i primi cristiani non abbiano tenuto sotto silenzio il fatto che uno dei dodici apostoli consegnò Gesù alle autorità ostili. Poiché questo fatto getta un dubbio sulla persona di Gesù stesso: si era sbagliato nella scelta dei suoi compagni? Ma è anche sorprendente che i vangeli dicano pressappoco nulla sui motivi di Giuda. Fu deluso quando comprese che Gesù non era un messia con un programma di liberazione politico? Pensò d’agire nell’interesse del suo popolo mettendo fine alla carriera di Gesù? Certuni hanno supposto che agisse per l’attrattiva del lucro; altri, invece, che era per amore, per aiutare Gesù a donare la sua vita…

Per quanto riguarda il perché di ciò che Giuda ha fatto, nei vangeli ci sono solo due indicazioni. Una è l’evocazione del diavolo: è lui che «aveva messo in cuore a Giuda di tradirlo» (Giovanni 13,2). Ma ciò rende l’enigma ancora più fitto. Il diavolo, o satana, è colui che si oppone, rimprovera, calunnia. Gesù percepì il risentimento che era nato nel cuore di Giuda e che vi si era radicato fino al punto di non ritorno. Però sul perché, non una parola, non un’allusione.

L’altra indicazione, è il riferimento alle Scritture sante. A proposito del tradimento di Giuda, Gesù dice: «affinché si compia la Scrittura: Colui che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno» (Salmo 41,10 citato in Giovanni 13,18). Bisogna capire bene qual è, nei vangeli, il senso di questo riferimento alle Scritture sante. Esse non sono un copione che determinerebbe in anticipo il ruolo di ogni attore. Ogni lettore attento della Bibbia sa bene come essa propone delle scelte e mette ciascuno davanti alle sue responsabilità.

Citando il versetto del salmo: «Colui che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno» (Salmo 41,10), Gesù non afferma che Giuda non poteva agire diversamente, ma che Dio resta l’attore principale di quel che si sta giocando. C’è il dramma del tradimento, e allo stesso tempo Dio è all’opera. Poiché se ciò che Giuda sta facendo compie la Scrittura, è che, in modo misterioso, il progetto di Dio si realizza, Dio compie la sua parola (Isaia 55,10-11). Il riferimento alla Scrittura permette di credere in Dio anche nella notte, anche quando ciò che capita è incomprensibile.

Se il risentimento e l’odio di Giuda rimangono incomprensibili, l’amore di Gesù«sino alla fine» è ancor più al di là di ogni comprensione. I vangeli sono così discreti circa i motivi di Giuda perché non vogliono soddisfare la nostra curiosità, ma condurci alla fede. Non svelano l’abisso di tenebre del dramma diGiuda, ma rivelano l’insondabile e incomprensibile profondità de



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sabato 11 aprile 2009

LA PASSIONE MORTE E RISURREZIONE DI GESU' IN SAN LUCA


STUDIO BIBLICO

LA PASSIONE MORTE E RISURREZIONE DI GESU' IN SAN LUCA

Vangelo secondo San Luca: 22,1-24,53

22
1Si avvicinava intanto la festa dei Pani non lievitati, detta anche la festa di Pasqua. 2Intanto i capi dei sacerdoti e i maestri della Legge stavano cercando il modo di eliminare Gesù. Però avevano paura del popolo.
3Ma Satana entrò in Giuda, quello che era chiamato anche Iscariota, e apparteneva al gruppo dei dodici discepoli. 4Giuda andò dai capi dei sacerdoti e dalle guardie del Tempio, e con loro si mise d'accordo sul modo di aiutarli ad arrestare Gesù. 5Quindi furono molto contenti e furono d'accordo di dargli del denaro. 6Giuda accettò e si mise a cercare un'occasione per fare arrestare Gesù, lontano dalla folla.






Gesù fa preparare la cena pasquale
(vedi Matteo 26, 17-19; Marco 14, 12-16)
7Venne poi il giorno della festa dei Pani non lievitati, nel quale si doveva uccidere l'agnello pasquale. 8Gesù mandò avanti Pietro e Giovanni con questo incarico:
- Andate a preparare per noi la cena di Pasqua.
9Essi risposero:
- Dove vuoi che la prepariamo?
10Gesù disse:
- Quando entrerete in città incontrerete un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo fino alla casa dove entrerà. 11Poi direte al padrone di quella casa: Il Maestro desidera fare la cena pasquale con i suoi discepoli e ti chiede la sala. 12Egli vi mostrerà al piano superiore una sala grande con i tappeti. In quella sala preparate la cena.
13Pietro e Giovanni andarono, trovarono come aveva detto Gesù e prepararono la cena pasquale.

La Cena del Signore
(vedi Matteo 26,20.26-29; Marco 14,17.22-25; 1 Corinzi 11,23-25)
14Quando venne l'ora per la cena pasquale, Gesù si mise a tavola con i suoi apostoli. 15Poi disse loro: "Ho tanto desiderato fare questa cena pasquale con voi prima di soffrire. 16Vi assicuro che non celebrerò più la Pasqua, fino a quando non si realizzerà nel regno di Dio". 17Poi Gesù prese un calice, ringraziò Dio e disse: "Prendete questo calice e fatelo passare tra di voi. 18Vi assicuro che da questo momento non berrò più vino fino a quando non verrà il regno di Dio". 19Poi prese il pane, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Questo è il mio corpo, che viene offerto per voi. Fate questo in memoria di me". 20Allo stesso modo, alla fine della cena, offrì loro il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue, offerto per voi".
21"Ma ecco: il mio traditore è qui a tavola con me. 22Il Figlio dell'uomo va incontro alla morte, come è stato stabilito per lui; ma guai a quell'uomo per mezzo del quale egli è tradito". 23Allora i discepoli di Gesù cominciarono a domandarsi gli uni con gli altri chi di loro stava per fare una cosa simile.

Chi è il più importante
(vedi Matteo 19,28; 20,20-28; Marco 10,35-45)
24Tra i discepoli sorse una discussione per stabilire chi tra essi doveva essere considerato il più importante. 25Ma Gesù disse loro:
- I re comandano sui loro popoli e quelli che hanno il potere si fanno chiamare benefattori del popolo. 26Voi però non dovete agire così! Anzi, chi tra voi è il più importate diventi come il più piccolo; chi comanda diventi come quello che serve. 27Secondo voi, chi è più importante: chi siede a tavola oppure chi sta a servire? Quello che siede a tavola, non vi pare? Eppure io sto in mezzo a voi come un servo. 28Voi siete quelli rimasti sempre con me, anche nelle mie prove. 29Ora, io vi faccio eredi di quel regno che Dio, mio Padre, ha dato a me. 30Quando comincerò a regnare, voi mangerete e berrete con me, alla mia tavola. E sederete su dodici troni per giudicare le dodici tribù del popolo d'Israele.

Gesù annunzia che Pietro lo rinnegherà
(vedi Matteo 26, 31-35; Marco 14, 27-31; Giovanni 13, 36-38)
31 - Simone, Simone, ascolta! Satana ha preteso di passarvi al vaglio, come si fa con il grano per pulirlo. 32Ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, quando sarai tornato a me, da' forza ai tuoi fratelli.
33Allora Pietro gli disse:
- Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e persino alla morte.
34Ma Gesù rispose:
- Pietro, ascolta quel che ti dico: oggi, prima che il gallo canti, avrai dichiarato tre volte che non mi conosci.

La borsa, il sacco e la spada
35Poi Gesù disse ai suoi discepoli:
- Quando vi mandai senza soldi, senza bagagli e senza sandali, vi è mancato qualcosa?
Essi risposero:
- Niente!
36Allora Gesù disse:
- Ora però è diverso: chi ha dei soldi li prenda; così anche chi ha una borsa. E chi non ha una spada venda il suo mantello e se ne procuri una. 37Vi dico infatti che deve avverarsi per me quel che dice la Bibbia:
È stato messo tra i malfattori.
Ecco, quel che mi riguarda sta ormai per compiersi.
38Allora i discepoli dissero a Gesù:
- Signore, ecco qui due spade!
Ma Gesù rispose:
- Basta!




Gesù va verso il monte degli Ulivi a pregare
(vedi Matteo 26,30.36-46; Marco 14,26.32-42)
39Come faceva di solito, Gesù uscì e andò verso il monte degli Ulivi, e i suoi discepoli lo seguirono. 40Quando giunse sul posto disse loro: "Pregate per resistere nel momento della prova".
41Poi si allontanò da loro alcuni passi, si mise in ginocchio 42e pregò così: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice di dolore. Però non sia fatta la mia volontà, ma la tua". 43Allora dal cielo venne un angelo a Gesù per confortarlo; 44e in quel momento di grande tensione pregava più intensamente. Il suo sudore cadeva a terra come gocce di sangue.
45Quindi, dopo aver pregato, Gesù si alzò e andò verso i suoi discepoli. Li trovò addormentati, sfiniti per la tristezza 46e disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate per resistere nel momento della prova".

Gesù è arrestato
(vedi Matteo 26,47-56; Marco 14,43-50; Giovanni 18,3-12)
47Mentre Gesù ancora parlava con i discepoli, arrivò molta gente. Giuda, uno dei Dodici, faceva loro da guida. Si avvicinò a Gesù per baciarlo. 48Allora Gesù disse:
- Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?
49Quelli che erano con Gesù, appena si accorsero di ciò che stava per accadere, dissero:
- Signore, usiamo la spada?
50E in quel momento uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro.
51Ma Gesù intervenne e disse:
- Lasciate, basta così!
Toccò l'orecchio di quel servo e lo guarì.
52Poi Gesù si rivolse ai capi dei sacerdoti, ai capi delle guardie del Tempio e alle altre autorità del popolo che erano venuti contro di lui e disse: "Siete venuti con spade e bastoni, come per arrestare un delinquente. 53Eppure io stavo ogni giorno con voi, nel Tempio, e non mi avete mai arrestato. Ma questa è l'ora vostra: ora si scatena il potere delle tenebre".

Pietro nega di conoscere Gesù
(vedi Matteo 26,57-58; Marco 14,53-54.66-72; Giovanni 18,13-18.25-27)
54Le guardie del Tempio arrestarono Gesù e lo portarono nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. 55Alcuni accesero un fuoco in mezzo al cortile e si sedettero. Pietro si mise insieme a loro.
56Una serva lo vide là, seduto presso il fuoco, lo guardò bene e poi disse:
- Anche quest'uomo era con Gesù!
57Ma Pietro negò e disse:
- Donna, non so chi è!
58Poco dopo, un altro vedendo Pietro disse:
- Anche tu sei uno di quelli.
Ma Pietro dichiarò:
- Uomo, non sono io!
59Dopo circa un'ora, un altro affermò con insistenza:
- Sono sicuro: anche quest'uomo era con Gesù: infatti viene dalla Galilea.
60Ma Pietro protestò:
- Io non so quel che tu dici.
In quel momento, mentre Pietro ancora parlava, un gallo cantò.
61Il Signore si voltò verso Pietro e lo guardò. Pietro allora si ricordò di quel che il Signore gli aveva detto: "Oggi, prima che il gallo canti, avrai dichiarato tre volte che non mi conosci".
62Poi uscì fuori e pianse amaramente.

Gesù viene insultato e picchiato
(vedi Matteo 26, 67-68; Marco 14, 65)
63Intanto gli uomini che facevano la guardia a Gesù lo deridevano e lo maltrattavano. 64Gli bendarono gli occhi e gli domandavano: "Indovina! Chi ti ha picchiato?". 65E lanciavano contro di lui molti altri insulti.

Gesù davanti al tribunale ebraico
(vedi Matteo 26, 59-66; Marco 14, 55-64; Giovanni 18, 19-24)
66Appena fu giorno, si riunirono le autorità del popolo, i capi dei sacerdoti e i maestri della Legge. Fecero condurre Gesù davanti al loro tribunale 67e gli dissero:
- Se tu sei il Messia, dillo apertamente a noi.
Ma Gesù rispose:
- Anche se lo dico voi non mi credete. 68Se invece vi faccio domande voi non mi rispondete. 69Ma d'ora in avanti il Figlio dell'uomo starà accanto a Dio Onnipotente.
70Tutti allora domandarono:
- Dunque, tu sei proprio il Figlio di Dio?
Gesù rispose loro:
- Voi stessi lo dite! Io lo sono!
71I capi allora conclusero: "Ormai non abbiamo più bisogno di prove! Noi stessi lo abbiamo udito direttamente dalla sua bocca".

23
1Tutta quell'assemblea si alzò e condussero Gesù da Pilato. 2Là, cominciarono ad accusarlo: "Quest'uomo noi lo abbiamo trovato mentre metteva in agitazione la nostra gente: non vuole che si paghino le tasse all'imperatore romano e pretende di essere il Messia-re promesso da Dio".
3Allora Pilato lo interrogò:
- Sei tu il re dei Giudei?
Gesù gli rispose:
- Tu lo dici!
4Pilato quindi si rivolse ai capi dei sacerdoti e alla folla e disse:
- Io non trovo alcun motivo per condannare quest'uomo.
5Ma quelli insistevano dicendo: "Egli crea disordine tra il popolo. Ha cominciato a diffondere le sue idee in Galilea; ora è arrivato fin qui e va predicando per tutta la Giudea".

Gesù davanti a Erode
(vedi Matteo 27,27-31; Marco 15,16-20; Giovanni 19,2-3)
6Quando Pilato udì questa accusa domandò se quell'uomo era galileo. 7Venne così a sapere che Gesù apparteneva al territorio governato da Erode. In quei giorni anche Erode si trovava a Gerusalemme: perciò Pilato ordinò che Gesù fosse portato da lui.
8Da molto tempo Erode desiderava vedere Gesù. Di lui aveva sentito dire molte cose e sperava di vederlo fare qualche miracolo. Perciò, quando vide Gesù davanti a sé, Erode fu molto contento. 9Lo interrogò con insistenza, ma Gesù non gli rispose nulla. 10Intanto i capi dei sacerdoti e i maestri della Legge che erano presenti lo accusavano con rabbia. 11Anche Erode, insieme con i suoi soldati, insultò Gesù. Per scherzo gli mise addosso una veste splendida e lo rimandò da Pilato. 12Erode e Pilato erano sempre stati nemici tra di loro: quel giorno invece diventarono amici.

Gesù condannato a morte
(vedi Matteo 27, 15-26; Marco 15, 6-15; Giovanni 18, 38-19, 16)
13Pilato riunì i capi dei sacerdoti, altre autorità e il popolo, 14e disse loro:
- Voi mi avete portato qui quest'uomo come uno che mette disordine fra il popolo. Ebbene, ho esaminato il suo caso pubblicamente davanti a voi. Voi lo accusate di molte colpe, ma io non lo trovo colpevole di nulla. 15Anche Erode è dello stesso parere: tant'è vero che lo ha rimandato da noi senza condannarlo. Dunque, quest'uomo non ha fatto nulla che meriti la morte. 16Perciò lo farò flagellare e poi lo lascerò libero. ( 17)
18Ma tutti insieme si misero a gridare:
- A morte quest'uomo! Vogliamo libero Barabba!
19Barabba era stato messo in prigione perché aveva preso parte a una sommossa del popolo in città e aveva ucciso un uomo.
20Pilato parlò di nuovo ai presenti perché voleva liberare Gesù. 21Ma essi gridavano ancora più forte:
- In croce! In croce!
22Per la terza volta Pilato dichiarò:
- Ma che male ha fatto quest'uomo? Io non ho trovato in lui nessuna colpa che meriti la morte. Perciò lo farò frustare e poi lo lascerò libero.
23Essi però insistevano a gran voce nel chiedere che Gesù venisse crocifisso. Le loro grida diventarono sempre più forti.
24Alla fine Pilato decise di lasciar fare come volevano. 25Avevano chiesto la liberazione di Barabba, quello che era stato messo in prigione per sommossa e omicidio, e Pilato lo liberò. Invece consegnò loro Gesù perché ne facessero quello che volevano.

Gesù sulla via del Calvario
(vedi Matteo 27, 31-32; Marco 15, 20-21; Giovanni 19, 16-17)
26Presero Gesù e lo portarono via. Lungo la strada, fermarono un certo Simone, originario di Cirène, che tornava dai campi. Gli caricarono sulle spalle la croce e lo costrinsero a portarla dietro a Gesù.
27Erano in molti a seguire Gesù: una gran folla di popolo e un gruppo di donne che si battevano il petto e manifestavano il loro dolore per lui.
28Gesù si voltò verso di loro e disse: "Donne di Gerusalemme, non piangete per me. Piangete piuttosto per voi e per i vostri figli. 29Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le donne che non possono avere bambini, quelle che non hanno mai avuto figli e quelle che non ne hanno mai allattato.
30"Allora la gente comincerà a dire ai monti:
"Franate su di noi"
e alle colline: "Nascondeteci".
31Perché se si tratta così il legno verde, che ne sarà di quello secco?".

Gesù è inchiodato a una croce
(vedi Matteo 27, 33-44; Marco 15, 22-32; Giovanni 19, 18-27)
32Insieme con Gesù venivano condotti a morte anche due malfattori.
33Quando furono arrivati sul posto detto "luogo del Cranio", prima crocifissero Gesù e poi i due malfattori: uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra.
34Gesù diceva: "Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno". I soldati intanto si divisero le vesti di Gesù, tirandole a sorte.
35La gente stava a guardare. I capi del popolo invece si facevano beffe di Gesù e gli dicevano: "Ha salvato tanti altri, ora salvi se stesso, se egli è veramente il Messia scelto da Dio". 36Anche i soldati lo schernivano: si avvicinavano a Gesù, gli davano da bere aceto 37e gli dicevano: "Se tu sei davvero il re dei Giudei salva te stesso!".
38Sopra il capo di Gesù avevano messo un cartello con queste parole: "Quest'uomo è il re dei Giudei".

La preghiera di un malfattore
39I due malfattori intanto erano stati crocifissi con Gesù. Uno di loro, insultandolo, diceva:
- Non sei tu il Messia? Salva te stesso e noi.
40L'altro invece si mise a rimproverare il suo compagno e disse:
- Tu che stai subendo la stessa condanna non hai proprio nessun timore di Dio? 41Per noi due è giusto scontare il castigo per ciò che abbiamo fatto, lui invece non ha fatto nulla di male.
42Poi aggiunse:
- Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo regno.
43Gesù gli rispose:
- Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso.

Gesù muore
(vedi Matteo 27, 45-56; Marco 15, 33-41; Giovanni 19, 28-30)
44Verso mezzogiorno si fece buio per tutta la regione fino alle tre del pomeriggio. 45Il sole si oscurò e il grande velo appeso nel Tempio si squarciò a metà. 46Allora Gesù gridò a gran voce: "Padre, nelle tue mani affido la mia vita". Dopo queste parole morì.
47L'ufficiale romano, vedendo quel che accadeva, rese gloria a Dio dicendo: "Egli era veramente un uomo giusto!". 48Anche quelli che erano venuti per vedere lo spettacolo, davanti a questi fatti se ne tornavano a casa battendosi il petto. 49Invece gli amici di Gesù e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea se ne stavano ad una certa distanza e osservavano tutto quel che accadeva.

Il corpo di Gesù è messo nella tomba
(vedi Matteo 27,57-61; Marco 15,42-16,1; Giovanni 19,38-42)
50- 51Vi era un certo Giuseppe originario di Arimatèa. Faceva parte anche del tribunale ebraico, ma non aveva approvato quel che gli altri consiglieri avevano deciso e fatto contro Gesù. Era uomo buono e giusto, e aspettava con fiducia il regno di Dio. 52Giuseppe dunque andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce e lo avvolse in un lenzuolo. 53Infine lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, dove nessuno era stato ancora deposto.
54Era la vigilia del giorno di festa, già stava per cominciare il sabato. 55Le donne, che erano venute con Gesù fin dalla Galilea, avevano seguito Giuseppe. Videro la tomba e osservarono come veniva deposto il corpo di Gesù. 56Poi se ne tornarono a casa per preparare aromi e unguenti. Il giorno festivo lo trascorsero nel riposo, come prescrive la legge ebraica.


24
1Il primo giorno della settimana, di buon mattino le donne andarono al sepolcro di Gesù, portando gli aromi che avevano preparato per la sepoltura. 2Videro che la pietra che chiudeva il sepolcro era stata spostata. 3Entrarono nel sepolcro, ma non trovarono il corpo del Signore Gesù.
4Le donne stavano ancora lì senza sapere che cosa fare, quando apparvero loro due uomini con vesti splendenti. 5Impaurite, tennero la faccia abbassata verso terra. Ma quegli uomini dissero loro: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 6EgIi non si trova qui ma è risuscitato! Ricordatevi che ve lo disse quando era ancora in Galilea. 7Allora vi diceva: "È necessario che il Figlio dell'uomo sia consegnato nelle mani di persone malvagie e queste lo crocifiggeranno. Ma il terzo giorno risusciterà"".
8Allora le donne si ricordarono che Gesù aveva detto quelle parole. 9Lasciarono il sepolcro e andarono a raccontare agli undici discepoli e a tutti gli altri quello che avevano visto e udito. 10Erano Maria, nativa di Màgdala, Giovanna e Maria, madre di Giacomo. Anche le altre donne che erano con loro riferirono agli apostoli le stesse cose.
11Ma gli apostoli non vollero credere a queste parole. Pensavano che le donne avevano perso la testa.
12Pietro però si alzò e corse al sepolcro. Guardò dentro, e vide solo le bende usate per la sepoltura. Poi tornò a casa pieno di stupore per quello che era accaduto.

Gesù risorto appare ai discepoli di Emmaus
(vedi Marco 16, 12-13)
13Quello stesso giorno due discepoli stavano andando verso Emmaus, un villaggio lontano circa undici chilometri da Gerusalemme. 14Lungo la via parlavano tra loro di quel che era accaduto in Gerusalemme in quei giorni.
15Mentre parlavano e discutevano, Gesù si avvicinò e si mise a camminare con loro. 16Essi però non lo riconobbero, perché i loro occhi erano come accecati.
17Gesù domandò loro:
- Di che cosa state discutendo tra voi mentre camminate?
Essi allora si fermarono, tristi. 18Uno di loro, un certo Clèopa, disse a Gesù:
- Sei tu l'unico a Gerusalemme a non sapere quel che è successo in questi ultimi giorni?
19Gesù domandò:
- Che cosa?
Quelli risposero:
- Il caso di Gesù, il Nazareno! Era un profeta potente davanti a Dio e agli uomini, sia per quel che faceva sia per quel che diceva. 20Ma i capi dei sacerdoti e il popolo l'hanno condannato a morte e l'hanno fatto crocifiggere. 21Noi speravamo che fosse lui a liberare il popolo d'Israele! Ma siamo già al terzo giorno da quando sono accaduti questi fatti. 22Una cosa però ci ha sconvolto: alcune donne del nostro gruppo sono andate di buon mattino al sepolcro di Gesù 23ma non hanno trovato il suo corpo. Allora sono tornate indietro e ci hanno detto di aver avuto una visione: alcuni angeli le hanno assicurate che Gesù è vivo. 24Poi sono andati al sepolcro altri del nostro gruppo e hanno trovato tutto come avevano detto le donne, ma lui, Gesù, non l'hanno visto.
25Allora Gesù disse:
- Voi capite poco davvero; come siete lenti a credere quel che i profeti hanno scritto! 26Il Messia non doveva forse soffrire queste cose prima di entrare nella sua gloria?
27Quindi Gesù spiegò ai due discepoli i passi della Bibbia che lo riguardavano. Cominciò dai libri di Mosè fino agli scritti di tutti i profeti.
28Intanto arrivarono al villaggio dove erano diretti, e Gesù fece finta di continuare il viaggio. 29Ma quei due discepoli lo trattennero dicendo: "Resta con noi perché il sole ormai tramonta". Perciò Gesù entrò nel villaggio per rimanere con loro. 30Poi si mise a tavola con loro, prese il pane e pronunziò la preghiera di benedizione; lo spezzò e cominciò a distribuirlo.
31In quel momento gli occhi dei due discepoli si aprirono e riconobbero Gesù, ma lui spari dalla loro vista. 32Si dissero l'un l'altro: "Non ci sentivamo come un fuoco nel cuore, quando egli lungo la via ci parlava e ci spiegava la Bibbia?".
33Quindi si alzarono e ritornarono subito a Gerusalemme. Là, trovarono gli undici discepoli riuniti con i loro compagni.
34Questi dicevano: "Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone". 35A loro volta i due discepoli raccontarono quel che era loro accaduto lungo il cammino, e dicevano che lo avevano riconosciuto mentre spezzava il pane.

Gesù appare ai discepoli
(vedi Matteo 28, 16-20; Marco 16, 14-18; Giovanni 20, 19-23; Atti 1, 6-8)
36Gli undici apostoli e i loro compagni stavano parlando di queste cose. Gesù apparve in mezzo a loro e disse: "La pace sia con voi!".
37Sconvolti e pieni di paura, essi pensavano di vedere un fantasma. 38Ma Gesù disse loro: "Perché avete tanti dubbi dentro di voi? 39Guardate le mie mani e i miei piedi! Sono proprio io! Toccatemi e verificate: un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho".
40Gesù diceva queste cose ai suoi discepoli, e intanto mostrava loro le mani e i piedi. 41Essi però, pieni di stupore e di gioia, non riuscivano a crederci: era troppo grande la loro gioia!
Allora Gesù disse: "Avete qualcosa da mangiare?". 42Essi gli diedero un po' di pesce arrostito. 43Gesù lo prese e lo mangiò davanti a tutti.
44Poi disse loro: "Era questo il senso dei discorsi che vi facevo quando ero ancora con voi! Vi dissi chiaramente che doveva accadere tutto quel che di me era stato scritto nella legge di Mosè, negli scritti dei profeti e nei salmi!".
45Allora Gesù li aiutò a capire le profezie della Bibbia. 46Poi aggiunse: "Così sta scritto: il Messia doveva morire, ma il terzo giorno doveva risuscitare dai morti. 47- 48Per suo incarico ora deve essere portato a tutti i popoli l'invito a cambiare vita e a ricevere il perdono dei peccati. Voi sarete testimoni di tutto ciò cominciando da Gerusalemme. 49Perciò io manderò su di voi lo Spirito Santo, che Dio, mio Padre, ha promesso. Voi però restate nella città di Gerusalemme fino a quando Dio non vi riempirà con la sua forza".

Gesù sale verso il cielo
(vedi Marco 16, 19-20; Atti 1, 9-11)
50Poi Gesù condusse i suoi discepoli verso il villaggio di Betània. Alzò le mani sopra di loro e li benedisse. 51Mentre li benediceva si separò da loro e fu portato verso il cielo. 52I suoi discepoli lo adorarono.
Poi tornarono verso Gerusalemme, pieni di gioia. 53E stavano sempre nel Tempio lodando e ringraziando Dio.



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Note Capitolo 24.

GESU' AL TEMPIO DI GERUSALEMME


GESU' AL TEMPIO DI GERUSALEMME



V.Matteo: 21, 1-17
21-1Gesù e i discepoli stavano avvicinandosi a Gerusalemme. Quando arrivarono al villaggio di Bètfage, vicino al monte degli Ulivi, Gesù mandò avanti due discepoli. 2Disse loro: "Andate nel villaggio che è qui di fronte a voi, e subito troverete un'asina e il suo puledro, legati. Slegateli e portateli a me. 3E se qualcuno vi domanda qualcosa, dite così: È il Signore che ne ha bisogno, ma poi li rimanda indietro subito".
4E così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta:
5Dite a Gerusalemme:
guarda, il tuo re viene a te.
Egli è umile,
e viene seduto su un asino
un asinello, puledro d'asina.
6I due discepoli partirono e fecero come Gesù aveva comandato. 7Portarono l'asina e il puledro, gli misero addosso i mantelli e Gesù vi montò sopra.
8La folla era numerosissima. Alcuni stendevano sulla strada i loro mantelli, altri invece stendevano ramoscelli tagliati dagli alberi e facevano come un tappeto. 9La gente che camminava davanti a Gesù e quella che veniva dietro gridava:
"Osanna! Gloria al Figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Gloria a Dio nell'alto dei cieli!".
10Quando Gesù entrò in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione. Dicevano: "Ma chi è costui?". 11La folla rispondeva: "È il profeta! È Gesù, quello che viene da Nàzaret di Galilea".

12Poi Gesù entrò nel cortile del Tempio. Cacciò via tutti quelli che stavano là a vendere e a comprare, buttò all'aria i tavoli di quelli che cambiavano i soldi e rovesciò le sedie dei venditori di colombe. 13E disse loro: "Nella Bibbia Dio dice:
La mia casa sarà casa di preghiera.
"Voi invece ne avete fatto
un covo di briganti".
14Nel Tempio si avvicinarono a Gesù alcuni ciechi e Zoppi, ed egli li guarì. 15I capi dei sacerdoti e i maestri della Legge videro le cose straordinarie che aveva fatto e sentirono i bambini che gridavano: "Gloria al Figlio di Davide!" e si sdegnarono. 16Dissero a Gesù: - Ma non senti che cosa dicono?
Gesù rispose:
- Sì, sento. Ma voi non avete mai letto nella Bibbia queste parole: Dalla bocca dei fanciulli e dei bambini ti sei procurata una lode?
17Poi li lasciò e se ne andò via; uscì dalla città e passò la notte a Betània.

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L'ANTICRISTO DALLA I LETTERA DI SAN GIOVANNI

L'ANTICRISTO
Riflessione di Simone Oren esperto nelle Sacre Scritture

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Lettera I Giovanni

2-18Figli miei, è giunta l'ultima ora. Voi sapete che deve venire un anticristo. Ebbene, ora ci sono molti anticristi: questo vuol dire che siamo proprio all'ultima ora. 19Prima essi erano con noi, ma non erano veramente dei nostri: se lo fossero stati, sarebbero rimasti con noi. Si sono allontanati, perciò è chiaro che non tutti quelli che sono con noi sono veramente dei nostri.
20A voi però Dio ha dato lo Spirito Santo, quindi conoscete tutti la verità. 21Io non vi scrivo: "Voi non conoscete la verità". Anzi, vi dichiaro che la conoscete e sapete che nessuna menzogna può nascere dalla verità. 22Sapete chi è il bugiardo, l'anticristo: chiunque afferma che Gesù non è il Cristo. Chi dice così rifiuta non solo il Figlio, ma anche il Padre. 23Infatti chi rifiuta il Figlio è separato da Dio Padre. Chi riconosce il Figlio è unito al Padre.
24Voi dunque conservate nei vostri cuori la parola del Signore, che avete udito dal principio! Se essa rimane in voi, sarete uniti con il Figlio e con il Padre. 25E questa è la promessa che Cristo ci ha fatto: la vita eterna.
26Vi ho parlato di quelli che cercano di ingannarvi; 27ma lo Spirito Santo che avete ricevuto da Gesù Cristo rimane ben saldo in voi, perciò non avete bisogno di nessun maestro. Infatti è lo Spirito il vostro maestro in tutto: egli insegna la verità e non la menzogna. Voi dunque rimanete uniti a Gesù come vi è stato insegnato.





4-1Miei cari, se uno dice di avere lo Spirito, non credetegli subito: prima, esaminatelo bene, per vedere se davvero ha lo Spirito che viene da Dio; perché molti predicatori bugiardi sono andati a predicare nel mondo.
2La prova che uno ha lo Spirito di Dio è questa: se riconosce pubblicamente che Gesù è il Cristo fatto uomo, ha lo Spirito di Dio. 3Se non lo riconosce non ha lo Spirito che viene da Dio, ma quello dell'anticristo. Voi sapete che l'anticristo deve venire: ebbene, è già nel mondo.
4Ma voi, figli miei, appartenete a Dio e avete sconfitto i predicatori bugiardi: infatti lo spirito in voi è più grande dello spirito che è nel mondo.
5Essi appartengono al mondo;
perciò parlano secondo i criteri del mondo,
e il mondo li sta ad ascoltare.
6Noi invece apparteniamo a Dio;
chi conosce Dio ascolta la nostra testimonianza,
chi non appartiene a Dio non ci ascolta.
In questo modo possiamo riconoscere se uno ha lo spirito della verità o lo spirito della menzogna.


5-1Chiunque crede che Gesù è il Cristo è diventato figlio di Dio. Chi ama un padre, ama anche i suoi figli. 2Di conseguenza, se amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti, siamo certi di amare anche i figli di Dio.
3Amare Dio vuol dire osservare i suoi comandamenti. E i suoi comandamenti non sono pesanti, 4perché chi è diventato figlio di Dio vince il mondo. È la nostra fede che ci dà la vittoria sul mondo. 5Solo chi crede che Gesù è il Figlio di Dio può vincere il mondo.
6Il Figlio di Dio è quel Gesù che è stato battezzato in acqua, e ha versato il suo sangue sulla croce. Non è passato soltanto attraverso l'acqua, ma anche attraverso il sangue. E lo Spirito che dà testimonianza di questo, quello Spirito che è verità. 7Anzi, sono tre a rendere la testimonianza: 8lo Spirito, l'acqua e il sangue, e tutti e tre sono concordi. 9Se siamo disposti ad accettare come testimoni gli uomini, Dio è un testimone migliore: egli ha reso testimonianza al Figlio suo.
10Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in se stesso. Chi non crede a Dio lo fa passare per bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha dato al Figlio suo. 11La testimonianza è questa: che Dio ci ha dato la vita eterna, ce l'ha data mediante il Figlio suo, Gesù. 12Chi è unito al Figlio ha la vita; chi non è unito al Figlio di Dio non ha neppure la vita.
13Voi credete nel Figlio di Dio: perciò vi ho scritto queste cose, perché sappiate che avete la vita eterna.


Citazioni Bibbia Tilc
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