ARTICOLI SULLA RELIGIONE CRISTIANA

sabato 5 gennaio 2008

IL PAPA POLACCO SINCRETISTA

Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.


[Indice degli articoli] [Home]

Giovanni Paolo II e sincretismo religioso

di Little Jo

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione
In 26 anni di dannoso pontificato Giovanni Paolo II non ha perso mai occasione per insegnare il sincretismo religioso, lo stesso già condannato in maniera infallibile dalla Chiesa. Di citazioni "sincretiste" se ne possono trovare in quantità industriale, soprattutto quando GPII parla con i suoi "fratelli" ebrei ("Maggiori") e musulmani ("Minori"?).
Spesso i modernisti, non sapendo come difendere il loro benamato GPII, se ne escono con la battuta che si tratta di frasette estrapolate e non contestualizzate… che non meritano risposta. Comodo no? Obiezione stupida la loro. Non penso che per fare una citazione dei Promessi Sposi, sia necessario riportare per intero tutto il romanzo manzoniano, ma, citata la fonte, chi vuole potrà verificare se la frase “estrapolata” corrisponde al senso di tutto il testo-fonte. La medesima cosa vale per un'enciclica o discorso papale.
Casualmente mi sono imbattuto in un sito "modernista" nel quale è stata riportata per intero una conferenza tenuta da Lucio Brunelli, giornalista di Rai Due, il cui titolo era "Il dialogo fra Cristianesimo e Islam nel pontificato di Giovanni Paolo II”. Cito le parti che mi sono sembrate più importanti, nelle quali maggiormente si evidenzia come quello che ha sempre "insegnato" Giovanni Paolo II è stato contrario al Magistero di Santa Romana Chiesa.

Ecco gli stralci della conferenza:


[...] Ne ricordiamo subito uno che ha avuto un'obiettiva valenza storica e un impatto davvero planetario. Fu compiuto proprio qui in Marocco, nell'agosto 1985. Su invito del re Hassan II, Giovanni Paolo II poté rivolgere un discorso alla gioventù musulmana nello Stadio di Casablanca in occasione dei Giochi panarabi. [...]
Il Papa poteva dedicare una dotta enciclica al tema del dialogo con l'islam.[...] Paragonabile a questo impatto c'è nel pontificato solo un'altra immagine: quella di Wojtyla che si toglie le scarpe, come ogni buon musulmano, e varca rispettoso la soglia della grande Moschea degli Omayadi a Damasco. E' il 6 maggio 2001. Possiamo rivedere il filmato…


Già questo stralcio dell'introduzione evidenzia che quelle che vengono presentate come "virtù" (dialogo e rispetto per le altre religioni), sono, in realtà, per un vero cattolico, offese a Dio, il quale ha comandato di andare e predicare il Suo Vangelo, non certo a dialogare con chi non vuole accettare la Verità.
Sconcertante, poi, l'atteggiamento sincretista. Un Papa che entra in Moschea e che addirittura si toglie le scarpe! Con questo suo gesto, quanti fedeli ha scandalizzato? Se financo il Papa entra in moschea con devozione e rispetto, significa che, in fondo, anche la religione musulmana è buona, è giusta... ECCO UN FRUTTO DEL PONTIFICATO DI GPII !!!


Giovanni Paolo II, in realtà, non inventa nulla di nuovo sul piano dottrinale. Si muove nel solco delle indicazioni del Concilio ecumenico Vaticano II. Nella Dichiarazione Nostra Aetate c'è tutto il programma del pontificato wojtyliano nei confronti del mondo musulmano. Vale la pena rileggere questo documento conciliare oggi un po' dimenticato : “La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni… Guarda con stima i Musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini… Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano come profeta; essi onorano la sua Madre Vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione… Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e musulmani, il Sacrosanto Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e ad esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà”.
Troveremo spesso nei discorsi pronunciati dal Papa le stesse identiche espressioni, gli stessi termini, usati dai Padri conciliari. Per Giovanni Paolo II la via del dialogo non è solo connaturale alla fede cristiana, che è fede in un Dio buono e misericordioso. Il dialogo tra le grandi religioni monoteiste è necessario al grande bene della pace


Il giornalista, giustamente, ricorda che tutto quello che ha fatto, Giovanni Paolo II non se lo è inventato di sana pianta, ma è la conseguenza della "dottrina" del Concilio Vaticano II, che con il documento Nostra Aetate rappresenta il manifesto del sincretismo religioso.
Da riflettere sulle BESTEMMIE scritte nella Nostra Aetate, come l'affermazione che Musulmani e Cristiani adorano l'unico DIO!!! Ma se il Dio dei Cristiani è Trino, come può essere lo stesso dei mussulmani?
E poi che significa quel "benché non riconoscano....."! La Verità è UNA, le concessioni le lasciamo ai politici, con la Verità non ci si mette d'accordo. Basta negare una sola verità per essere fuori dalla Chiesa e con un biglietto di sola andata per l'inferno!


Nell'Esortazione apostolica Ecclesia in Europa, pubblicata quest'anno, [Giovanni Paolo II] scrive: “È peraltro comprensibile che la Chiesa, mentre chiede che le istituzioni europee abbiano a promuovere la libertà religiosa in Europa, abbia pure a ribadire che la reciprocità nel garantire la libertà religiosa sia osservata anche in Paesi di diversa tradizione religiosa, nei quali i cristiani sono minoranza. In questo ambito, si comprende la sorpresa e il sentimento di frustrazione dei cristiani che accolgono, per esempio in Europa, dei credenti di altre religioni dando loro la possibilità di esercitare il loro culto, e che si vedono interdire l'esercizio del culto cristiano nei Paesi in cui questi credenti maggioritari hanno fatto della loro religione l'unica ammessa e promossa”.


Il Papa chiede la libertà religiosa per tutti i popoli, mentre la Chiesa ha sempre insegnato che la libertà religiosa vale solo per l’unica vera religione (dell’unico vero Dio): un solo Dio, una sola Religione. Quindi (se lo crediamo, se abbiamo Fede) la libertà religiosa vale solo per noi cattolici, non certo per i mussulmani o altre sette, i quali non hanno nessun diritto - in FORO ESTERNO - di professare il proprio culto.
Si vede bene che GPII agisce in modo diametralmente opposto alla verità già chiaramente proclamata da S. Madre Chiesa, che nel Sillabo di Pio IX (lui sì veramente Santo!) ha condannato infallibilmente le seguenti espressioni:
LXXVIII. Lodevolmente in alcuni paesi cattolici si è stabilito per legge che a coloro i quali vi si recano, sia lecito avere pubblico esercizio del culto proprio di ciascuno.
LXXIX. È assolutamente falso che la libertà civile di qualsivoglia culto, e similmente l'ampia facoltà a tutti concessa di manifestare qualunque opinione e qualsiasi pensiero palesemente ed in pubblico, conduca a corrompere più facilmente i costumi e gli animi dei popoli, e a diffondere la peste dell'indifferentismo.


Il primo viaggio di Giovanni Paolo II in un paese a maggioranza musulmana è in Turchia, nel novembre 1979. Lo scopo primario del pellegrinaggio è l'abbraccio di pace con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, ma il nuovo Papa inserisce nel programma della visita anche un incontro con i dignitari musulmani. Sarà una costante in molti dei suoi oltre 100 viaggi fuori dell'Italia. Wojtyla scandalizza qualche cattolico duro e puro quando, nel 1981, a Davao, roccaforte islamica delle Filippine, chiama ‘fratelli' i seguaci di Allah e del profeta Maometto. “Io - dice - deliberatamente mi rivolgo a voi come fratelli; e certamente lo siamo, in quanto membri della stessa famiglia umana… Ma siamo specialmente fratelli nel Dio che ci ha creati e al quale cerchiamo di accostarci, ognuno secondo le proprie vie, attraverso la fede, la preghiera, il culto; attraverso la fedeltà alla sua legge e la sottomissione ai suoi disegni


GPII definisce "fratelli" i mussulmani. Se sono fratelli nostri, significa che abbiamo lo stesso Dio e se abbiamo lo stesso Dio significa che i mussulmani e i cristiani possono indifferentemente salvarsi... ennesimo sproloquio sincretista!
Vediamo invece cosa insegna il Catechismo di San Pio X
Che cos'è il Battesimo?
Il Battesimo è il Sacramento che ci fa Cristiani, cioè seguaci di Gesù Cristo, figli di Dio e membri della Chiesa

Quindi SOLO i battezzati sono FIGLI di Dio, tutti gli altri sono CREATURE di Dio....


[...] insiste nel chiamare ‘fratelli' i seguaci di Maometto, un appellativo che avrebbe fatto sobbalzare sul loro trono quasi tutti i predecessori di Wojtyla: “Tutti noi, cristiani e musulmani, viviamo sotto il sole di un unico Dio misericordioso. Crediamo tutti in un solo Dio creatore dell'uomo... In questo senso possiamo dunque chiamarci gli uni e gli altri fratelli e sorelle nella fede in un solo Dio"



Grazie, Brunelli! Allora non sono solo i tradizionalisti a dire che la Chiesa dal Concilio Vaticano II è cambiata, sono pure i modernisti ad affermarlo, alla faccia di tutti coloro che si ostinano ad affermare che nulla è cambiato dal Concilio in qua.
Da notare, ancora una volta la perla sincretista regalataci dal "Magno"...


Nel discorso che Giovanni Paolo II pronuncia a Casablanca il 19 agosto 1985. C'è grande attesa per le sue parole. Re Hassan II lo presenta come “educatore e difensore di valori comuni all'Islam e al cristianesimo”. Wojtyla scandendo bene le parole, con una voce forte e non ancora intaccata dai malanni e dall'età, tocca l'argomento più spinoso. “Noi cristiani e musulmani abbiamo avuto quasi sempre delle incomprensioni reciproche e qualche volta, nel passato, ci siamo trovati su posizioni opposte e abbiamo consumato le nostre energie in polemiche e in guerre. Io credo che Dio ci chiama, oggi, a cambiare le nostre antiche abitudini. Dobbiamo rispettarci. E dobbiamo anche stimolarci reciprocamente nel compiere opere di bene sul cammino indicato da Dio… In un mondo che desidera l'unità e la pace, e che sperimenta tuttavia mille tensioni e conflitti, i credenti dovranno favorire l'amicizia e l'unione tra gli uomini e i popoli”.



Ma a quale Dio si riferisce?????... Ennesimo esempio di sincretismo religioso.
Per concludere, ecco cosa ha scritto Gregorio XVI:
«Da questa sorgente corrottissima dell'indifferentismo nasce questa assurda e erronea sentenza, o per meglio dire, delirio, per cui si deve affermare e rivendicare a ciascuno l'assoluta libertà di coscienza… con verità Noi diciamo che è aperto il pozzo dell'abisso dal quale san Giovanni ha visto uscire il fumo che ha oscurato il sole ed i vermi che invaderanno la distesa della terra.»

Tutta la conferenza può essere letta al seguente indirizzo:
http://www.korazym.org/news1.asp?Id=4102

Penso che non ci siano altri commenti da fare. Chi veramente ha la voglia di aprire gli occhi, potrà rendersi conto che tutto ciò che oggi viene insegnato è contrario alla dottrina e agli insegnamenti di Gesù Cristo. Chi non lo vuole fare e vuole ostinarsi a stare nella sua "gabbia dorata", facendo finta di non vedere la perdita della Fede cui ha portato questa protestantizzazione della religione cattolica, amen, ma ne risponderà a Dio.

Little Jo



[Indice degli articoli] [Home]

Nessun commento: