ARTICOLI SULLA RELIGIONE CRISTIANA

sabato 5 gennaio 2008

TRADIZIONALISTI CATOLICI CONTRO IL SUPERBLASFEMO MONTOYA

Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.


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Dalla Spagna

Catalogo montoya*
di Michele

Fonte: El Mundo, 13-03-07

* Volutamente scriviamo montoya in minuscolo, per esprimere il nostro disprezzo e la sua nullità
I musulmani, per molto meno, per un'offesa (vera o presunta che sia) non ad Allah, ma al loro Maometto, hanno decretato la pena di morte per l'autore dei versi satanici: per certi aspetti, non c'è che dire, c'è solo d'ammirarli: loro, la loro religione e i loro "santi" li rispettano e li fanno rispettare. Noi cristiani invece, non solo non rispettiamo e non facciamo rispettare il nostro Dio, la Madonna, i Santi, ma addirittura finanziamo con soldi di tasca nostra, col denaro pubblico, gli offensori e li premiamo dando loro cattedre universitarie, onori e soldoni! Siamo caduti veramente in basso!
Ma ci domandiamo e chiediamo: come si fa a chiamare artista un maniaco del sesso quale realmente è il montoya?Che cosa insegna in una Università spagnola un porco come il montoya? E non faccia l'offeso se lo chiamiamo porco, infatti ne abbiamo tutto il diritto dal momento che lui si è permesso di fare altrettanto col nostro Dio.
Povera Spagna! Poveri Spagnoli! Che Dio abbia pietà di loro.
Sappia poi quell'illustre sconosciuto del suo presentatore e grande ammiratore delle sue porcherie, quel tale Otto Mühl, che la Religione Cattolica non si ossessiona a negare il sesso, ma lo presenta nei suoi giusti limiti e lo santifica nel Sacramento del matrimonio. Il sesso comunque non può essere il mezzo e la comoda scusa per offendere il nostro Dio, la nostra Religione, l'Immacolata Vergine Maria, i nostri Santi: quel porco di montoya pensi piuttosto a sbrodolarsi e sguazzare nel limaccioso maleodorante e schifoso suo sesso (se ancora ne è capace) e lasci stare i Santi e l'Arte! Non si permetta ancora d'inzozzare la categoria degli Artisti (quelli veri, con la A maiuscola) chiamando arte le sue porcherie. Si ricordi che un porco, quale egli è, può fare solo porcherie!

Non sappiamo come funzionino le cose in Spagna, ma non riusciamo a capire come si possa permettere che dentro una chiesa, per giunta quella del Preziosissimo Sangue, un pittore porco possa esporre le sue porcherie che offendono vergognosamente, apertamente, sfacciatamente, nostro Signore Iddio, l'Immacolata Sua Madre, i nostri Santi! Ma il prete di quella chiesa, il Vescovo e i cattolici di quella diocesi dov'erano? Cosa hanno fatto per opporsi? Che provvedimenti, che iniziative hanno preso per difendere il loro Dio e la loro Religione? O pure loro appartengono al porcile del sesso e sono quindi di un'altra religione?

Scandalizza infine la protesta del vescovo Ciriaco Benavente fatta ''non tanto per il contenuto delle fotografie, ma per il luogo in cui si esponevano''!...
Perché, gli chiediamo, il contenuto lo considera accettabile? E poi è tutta qui la sua protesta? In pratica cos'altro ha fatto?

Infine, il porco, il vescovo, il parroco, i parrocchiani... e i politicastri ricordino che per ora "Povero Cristo in mano di Beppe", ma domani "Povero Beppe in mano di Cristo!" e così sarà, per tutta l'eternità!

La Redazione

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

É emersa in questi giorni una polemica per la pubblicazione avvenuta nel 2003 di un catalogo fotografico di un artista spagnolo JAM Montoya.


La giunta di Estamadura (PSOE alias socialisti) ha finanziato con denaro pubblico tale catalogo che include anche la serie dal titolo 'sanctorum' che ha per oggetto: «...la parafrasi, cioé la riutilizzazione di immagini religiose dell'iconografia classica, dotandole di un nuovo senso e intenzione chiaramente trasgressiva e ricercando un'inversione del suo significato piú profondo. Esalta la sessualitá come aspetto inerente all'essere umano indipendente da qualsiasi credenza o religione. Il sesso é la vita e questa é inscritta nella nostra natura, a prescindere dal fatto che la religione cattolica si ossessioni a negarlo.» (Otto Mühl)


Le immagini sono una dichiarata perversione e blasfemia.


Il fatto giá di per sé raccapricciante é aggravato da due ulteriori circostanze:


1) La esposizione 'sanctorum' é giá avvenuta nel 2003 (udite udite) in una galleria privata della Chiesa del Sangue Prezioso (Iglésia de la Preciosa Sangre de Coria-Cáceres) e suscitó le proteste dell'allora vescovo Ciriaco Benavente ''non tanto per il contenuto delle fotografie, ma per il luogo in cui si esponevano''.


2) Il PP (partito di destra) ha recuperato il catalogo per attaccare il consigliere alla cultura del PSOE Francisco Muñoz che si appresta a presentarsi come sindaco di Badajoz, giustificando il ritardo della denuncia (3 anni) sostenendo che ignoravano l'esistenza del catalogo che apparteneva ad una edizione di lusso di 22 €, ora introvabile. Sará vero o lo stanno usando per puro calcolo politico?


L'esito della vicenda é ovviamente l'offesa a Dio e ai cattolici. Da parte nostra, denunciato il fatto, recitiamo l'ennesima preghiera riparatrice.

Michele



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