ARTICOLI SULLA RELIGIONE CRISTIANA

venerdì 18 gennaio 2008

LA CHIESA CATTOLICA SLOVENA POSSIEDE UNA TV PORNO

http://www.wikio.it/article=42079300
Messaggio #746
Messaggio N°746
Tags: cattolica, chiesa, ipocrisia, porno, slovenia, T2, tv
12-01-2008 - 14:13

La tv porno della chiesa


La chiesa cattolica ha una Tv porno!
E cosi' si scopre che questi maestri della suprema ipocrisia, mentre
apparentemente appaiono come fustigatori della pubblica morale, sempre
attenti a tutto cio' che succede nei nostri letti, quando si tratta di
denaro, chiudono volentieri entrambi gli occhi e spalancano il
portafoglio.

Infatti la chiesa cattolica slovena e' proprietaria dal 2005, con
quote di maggioranza assoluta, di T2 che trasmette fra i suoi canali
anche molti contenuti porno.

E' proprio vero che tutte le vie portano al Signore, anche le piu'
improbabili, ma solo se sono lastricate di denaro.


Ps: Nella foto, una tipica utente di T2.





Inviato da: ventodamare Commenti: 25
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http://liberoblog.libero.it/cultura_spettacolo/bl7714.phtml

16 gennaio 2008 - 09:00
Tv porno, ti assolvo


La Chiesa slovena proprietaria di una tv via cavo, T-2, che sbaraglia la concorrenza grazie ai contenuti porno



Mentre papa Benedetto XVI rilancia la messa in latino pre-conciliare, con il sacerdote rivolto verso il tabernacolo durante tutta la celebrazione, la Chiesa cattolica continua a essere travolta dagli scandali. L'ultimo in ordine di tempo è quello, alquanto grottesco, che vede protagonista la Chiesa slovena, proprietaria dell'emittente T-2.

La tv via cavo, internet e telefonia sta sbaragliando da un paio d'anni la concorrenza non solo grazie ai prezzi concorrenziali ma anche (e soprattutto) grazie a un'offerta, sul piano dei contenuti, particolarmente disinvolta. In sostanza, pornografia a go-go. Il che non susciterebbe poi quel gran scandalo non fosse che la triple play T-2 è di proprietà della Conferenza episcopale di Maribor.

L'holding Zvon Ena, proprietaria e fondatrice della tv, è stata infatti acquistata per il 52%, con azioni pari a un valore di 50 milioni di euro, dalla società Gospodarstvo Rast, fondata dalla Conferenza episcopale di Maribor e gestita da Mirko Krašovec, uomo d'affari al servizio del vertice ecclesiastico. Ora che è scoppiato lo scandalo la Chiesa slovena si finge incredula e sorpresa (da un paio d'anni T-2 registrava ottimi introiti): gli alti prelatigiurano di non essersi mai accorti di nulla e a Maribor è arrivato in tutta fretta Franc Rode, il primo cardinale sloveno nella storia, vicino all'Opus Dei, per mettere a tacere la storiaccia.

Peccato che anche Rode non sia senza macchia: tempo fa, fu implicato in una storia di raccomandazioni a favore di una società italiana di costruzioni. Insomma, la soluzione alla gabola è di quelle vecchie come il mondo: uscire ufficialmente dalla proprietà e salvare il business attraverso società terze di prestanome. Il tutto mentre i sei canali pornografici di T-2 continuano a macinare accessi e a conquistare nuova clientela. Con tutto il marcio che viene a galla, con quale credibilità la Chiesa può continuare la sua battaglia contro la libertà sessuale? Dite la vostra. (Libero News)
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http://www.gruppoeuromedia.it/la-chiesa-cattolica-manda-film-porno-in-tv
La chiesa cattolica manda film porno in tv.
Discussioni Tv
Complimentissimiiiiiiiiiiiii!! !!
La feccia cattolica non si fa tanti scrupoli!! Pur di fare soldi, mandano
film porno nella loro tv!!!
Slovenia. Pornografia e chiesa cattolica: lo scandalo T2.
TV via cavo, internet e telefonia. La società T-2 sta sbaragliando la
concorrenza. Anche grazie all'offerta di canali dal contenuto pornografico.

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http://www.nntp.it/cultura-religioni/907131-la-chiesa-cattolica-manda-film-porno-tv.html


La chiesa cattolica manda film porno in tv.
Complimentissimiiiiiiiiiiiii!!!!

La feccia cattolica non si fa tanti scrupoli!! Pur di fare soldi, mandano
film porno nella loro tv!!!


Slovenia. Pornografia e chiesa cattolica: lo scandalo T2.

TV via cavo, internet e telefonia. La società T-2 sta sbaragliando la
concorrenza. Anche grazie all'offerta di canali dal contenuto pornografico.
Niente di strano, se non che proprietaria della T-2 è la chiesa cattolica
slovena.

(Osservatorio Balcani, testo e vignetta di Franco Juri ) Mentre la Slovenia,
in qualità di presidente di turno dell'UE, inaugura alla grande il suo
semestre ospitando a Lubiana la Commissione europea e tanti accademici
europei per parlare di »Dialogo interculturale«, dietro alle quinte della
composita realtà slovena e dei suoi poteri forti, quelli che in questo
momento di più condizionano le scelte a lunga gittata del governo in carica,
si consuma una paradossale storia di ipocrisia e "doppia morale".

Protagonista è questa volta il vertice stesso della Chiesa cattolico-romana
slovena, in particolare la Conferenza episcopale di Maribor.

Lo scandalo si chiama T-2, attualmente forse la più popolare società di
servizi di telecomunicazione (TV via cavo, internet e telefonia) in
Slovenia. La popolarità di T-2, che da più di due anni sta facendo incetta
di utenti anche per i suoi prezzi concorrenziali e sin dal 2005 per
un'offerta innovativa in internet (sistema VDSL) , è dovuta anche alle sue
proposte particolarmente »liberali« dei suoi pacchetti TV.

Tra i programmi cui hanno accesso i clienti di T-2 ce ne sono vari di
contenuto decisamente pornografico. Pornografia? Niente di strano, niente di
particolare; un optional, messo a disposizione dei telespettatori da vari
servizi di telecomunicazione. T-2 è semplicemente quello che in Slovenia
offre più pornografia. E allora?

Non ci sarebbe nulla da obiettare se la triple play T-2 non fosse di
proprietà della Conferenza episcopale di Maribor. Proprio così; con una
quota di azioni di maggioranza assoluta che la Chiesa cattolica detiene
mediante la società finanziaria Zvon Ena, fondatrice e proprietaria di T-2.

L'holding Zvon Ena, che ha importanti quote di capitale in diverse e
importanti imprese slovene ( Sava Kranj, Helios, Lesnina, Hoteli Bernardin,
la Banca di Celje, l'holding Inford, la Krekova druzba, l'industria di zinco
di Celje ecc.) è per il 52%, con azioni acquistate alla fine del 2005 per un
valore di 50 milioni di euro, ma oggi notevolmente lievitate, di proprietà
della società »Gospodarstvo Rast« fondata direttamente dalla Conferenza
episcopale di Maribor e affidata a Mirko Krasovec, un influente uomo
d'affari al servizio del vertice ecclesiastico per promuovere gli interessi
economici e finanziari della potente chiesa slovena.

Prima dell' offerta di Krasovec la Zvon Ena era di proprietà della Krekova
Banka, un'istituzione originariamente legata anch'essa alla chiesa cattolica
di Maribor ( Krasovec ne è stato il principale ispiratore). Più tardi la
Krekova Banka è stata acquistata dall'austriaca Raiffeisen Zentralbank, ma
Mirko Krasovec ha mantenuto il posto di membro del comitato di controllo
nella nuova Raiffeisen Krekova, gestendo con particolare destrezza gli
interessi della Conferenza episcopale che rappresenta.

Dopo due anni di ottimi affari la T-2 e la Zvon Ena sono ora al centro dello
scandalo forse più dolente per i vertici della chiesa slovena. L'opinione
pubblica è venuta pian piano a sapere che il servizio di telecomunicazioni
più popolare e »pornografico« della Slovenia è in mano alla Chiesa
cattolica, quella stessa Chiesa che nel paese rimane il principale baluardo
della morale cristiana e della famiglia; un baluardo che dai suoi pulpiti
lancia strali e anatemi contro decadenza, immoralità e costumi lascivi. Una
chiesa decisamente schierata con il conservatorismo di Papa Ratzinger.

Ostentando sorpresa - dopo che la prorietà di T-2 era ormai un segreto di
Pulcinella - è corso a Maribor persino il cardinale Franc Rode, l'uomo del
Papa, il primo cardinale sloveno nella storia, vicinissimo all'Opus Dei, e
protagonista tempo fa di una storia di raccomandazioni a favore della
società italiana di costruzioni Grassetto in un contenzioso di questa con lo
stato sloveno. Il favore glielo chiese allora il cardinale Tarcisio Bertone,
oggi Segretario di Stato del Vaticano.

Rode è volato a Maribor per raccomandare ai suoi vescovi una soluzione che
tolga la chiesa dal pasticcio, magari salvando capra e cavoli. Evidente l'
imbarazzo dei prelati sloveni che in due anni »non si erano accorti« che il
proprio servizio di telecomunicazioni offriva ai fedeli sei programmi
pornografici. E Rode esige che i vescovi si tirino fuori dall'affare e
ripuliscano l'immagine della chiesa immacolata. La curia prende qualche
giorno di tempo e poi decide di uscire da T-2, ma cercando di salvare per
vie traverse i suoi affari, magari pensando a prestanomi e società by-pass
che riducano la visibilità del legame tra il vertice cattolico e i programmi
pornografici della famosa »triple play«.

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